Nell’ultima udienza del processo per l’omicidio di Giulia Ballestri è stato ascoltato lo psicologo che seguì la coppia per anni. Ecco lo stato emotivo del dermatologo delle star prima del delitto.
Continua a respingere ogni accusa il dermatologo dei vip Matteo Cagnoni. A carico dell’uomo vi sono diverse prove che lo incastrano nell’omicidio della moglie Giulia Ballestri, uccisa il 16 settembre del 2016 a colpi di bastonate, in una villa in disuso nel cuore di Ravenna di proprietà della famiglia. Nonostante i diversi filmati che lo ritraggono prima e dopo il delitto e alcune intercettazioni, oltre la prova del Dna del dermatologo sulla scena del crimine, l’uomo continua a dichiararsi innocente.
Nell’ultima udienza del processo sono stati ascoltati diversi testimoni in merito alla relazione ormai in crisi tra Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni, tra cui il dottor Giovanni Tadolini, psicologo bolognese alla quale la coppia si rivolse prima dell’omicidio. L’esperto, davanti alla Corte, ha delineato, come riporta RavennaeDintorni.it, i profili psicologici della vittima e del suo presunto assassino e in aula ha affermato: “Lei aveva un quadro orientato in senso depressivo, ma più come un atteggiamento di passività piuttosto marcato, lui ha sempre mostrato un disturbo della personalità con uno sfondo narcisistico”. Il dottor Tadolini ha inoltre testimoniato la totale passività di Giulia Ballestri ad affrontare le problematiche presenti all’interno della coppia: “A Giulia pesava molto che Matteo fosse molto condizionante nell’organizzazione della vita. Diceva che era un rompipalle, ma sosteneva anche che aveva paura di perderlo perché per lei era stato un grandissimo punto di riferimento”.
Il dermatologo delle star ha sempre sostenuto che la moglie soffrisse da tempo di depressione, circostanza ribaltata dalle testimonianze raccolte nelle precedenti udienze. Stando quanto emerso è stato lo stesso Matteo Cagnoni a fornire degli antidepressivi a Giulia Ballestri. Lo psicologo, proprio in merito a tale faccenda, ha sostenuto in aula: “Io consigliai a Giulia di andare da uno psichiatra, perché non era il caso che Matteo le procurasse gli psicofarmaci”. Inoltre all’interno del dibattimento è emerso come lo stesso dermatologo delle star facesse uso di farmaci simili, in alcuni periodi, che lui stesso si auto prescriveva. Stando alla testimonianza del dottor Giavanni Tadolini, Cagnoni, una volta aver realizzato la possibilità della separazione dalla moglie, iniziò a perdere il controllo: “La possibilità della separazione lo angosciava molto, mi chiamava spesso per lenire la propria angoscia”. Il medico era a conoscenza che Matteo avesse assunto un investigatore privato per seguire la moglie: “Credo di avergli detto che era una stupidaggine, ero dissenziente per filosofia: non si fa e basta”. Successivamente tornando a parlare dell’imputato Talodini ha affermato: “Per lui la perdita dell’immagine era vissuta come un fatto drammatico“.
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