Monsignor Antonio Riboldi, brianzolo, per 21 anni vescovo di Acerra (Napoli) è morto all’età di 94 anni a Stresa, in Piemonte, nella notte fra ieri e oggi 10 dicembre. Divenne celebre in tutta Italia per le sue battaglie contro la camorra fin dagli anni ’80.
COI TERREMOTATI NELLE BARACCHE
Un uomo che ha segnato un pezzo di storia del Meridione, sottolinea Il Mattino online. Fu prima parroco in Sicilia, a Santa Ninfa nel Belice, primo sacerdote a scendere in piazza alla testa dei terremotati che da anni vivevano nei prefebbricati. Giunto ad Acerra, si impegnò fin da subito nella lotta contro la criminalità negli anni in cui Raffaele Cutolo era il capo incontrastato della camorra e si era scatenata una spaventosa guerra fra i clan con morti a centinaia. Si deve a lui se agli inizi degli anni Ottanta nacque in provincia di Napoli, e si propagò al resto del Meridione, il movimento degli studenti contro la camorra.
QUELLA STORICA MARCIA DI POPOLO NEL “REGNO” DI CUTOLO
Dopo l’assassinio di un giovane avvocato di Acerra, il vescovo prese parte a un’assemblea del liceo scientifico della città nel corso della quale lanciò un appello alla mobilitazione. Trascorsero pochi giorni e centinaia di studenti, don Riboldi in testa, diedero vita a un’assemblea nel liceo di Ottaviano, roccaforte di Cutolo da cui partì un segnale che via via “contagiò” le scuole campane e quelle del resto d’Italia tanto da organizzare dopo qualche settimana una marcia, sempre ad Ottaviano, insieme con sindacati e altri vescovi.
LE CARCERI, L’AMBIENTE, LA TERRA DEI FUOCHI
Ma don Riboldi non è stato solo uno dei protagonisti della lotta alla camorra: ha girato le carceri di tutta Italia per incontrare ex terroristi, per poi essere in prima linea sul fronte della battaglia per l’ambiente nella Terra dei fuochi. Dell’ordine dei Rosminiani, il vescovo emerito non ha mai più abbandonato Acerra e dopo le dimissioni in base al diritto canonico ha continuato a vivere in quella che considerava la sua città. Grande comunicatore, don Riboldi ha continuato a far sentire la sua voce con video su YouTube. Nel 2013 è stato pubblicato da Mondadori Ascolta si fa sera dove approfondisce i temi che affrontava quotidianamente nell’omonimo programma su Radio Rai 1.
Photo credits: Twitter, Facebook
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