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“Non sono un criminale di guerra!”. Poi beve il veleno e si uccide. Le immagini shock [VIDEO]

Pubblicato da
Domenico Coviello

Si è suicidato davanti ai giudici all’Aja, nel tribunale dell’Onu. Il generale croato Slobodan Praljak è morto dopo aver bevuto in diretta televisiva una bottiglietta di veleno al momento della conferma della sentenza di colpevolezza per crimini di guerra con la condanna a 20 anni di carcere al Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia. I suoi uomini distrussero il celeberrimo ponte di Mostar.

Prima di bere il veleno, il generale croato ha gridato: “Slobodan Praljak non è un criminale di guerra e con sdegno respingo la sentenza“. Nel frattempo è ripresa la lettura delle sentenze in appello dei tre rimanenti croati bosniaci per i quali sono state quasi per intero confermate le condanne di colpevolezza espresse in primo grado nel 2013. I giudici non hanno menzionato il gesto di Praljak, ma è solo stato detto che alle autorità olandesi è stata domandata un’inchiesta sull’accaduto.

SOSTANZA LETALE DA IDENTIFICARE

La presidente della Croazia, Kolinda Grabar Kitarovic, ha interrotto una visita in Islanda ed è in viaggio per Zagabria. Slobodan Praljak, morto poco dopo in ospedale, era un ex comandante delle forze croato-bosniache in Bosnia nella guerra del 1992-95. Non è ancora chiara la vera natura della sostanza ingerita da Praljak, che si era visto confermare in appello una condanna a 20 anni.

I CRIMINI DEGLI UOMINI DI PRALJAK

Secondo quanto riporta IlPost.it, il tribunale dell’Aja ha stabilito che, nell’estate del 1993, Praljak venne informato che alcuni suoi soldati stavano radunando dei bosniaci musulmani nella città di Prozor per ucciderli. L’imputato, hanno deciso i giudici, non fece alcun serio tentativo per fermare gli omicidi, le deportazioni e gli stupri compiuti dai suoi uomini. I soldati formalmente sottoposti al suo comando compirono anche numerosi altri crimini, tra cui il bombardamento della città di Mostar e la distruzione del suo storico ponte. Il ponte fu distrutto dalle forze croato-bosniache nel corso della guerra in Bosnia, la mattina del 9 novembre 1993. Immediatamente fu messo in moto un progetto per la ricostruzione, che cominciò alla fine delle ostilità e terminò il 22 luglio 2004.

POCHI GIORNI FA MLADIC…

Una settimana fa, il Tribunale aveva condannato all’ergastolo il generale serbo Ratko Mladic, ritenuto responsabile del massacro di Srebrenica, in Bosnia, dove circa 8 mila musulmani furono uccisi dai serbo-bosniaci nell’arco di poche giorni, fra l’11 e il 14 luglio 1995.

Mostar, in Bosnia, e il suo ponte, ora ricostruito. Fu distrutto dai croato-bosniaci nel 1993

Photo e video credits: Twitter

Domenico Coviello

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Domenico Coviello

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