La Corea del Nord all’attacco: “Siamo uno Stato nucleare”. In una dichiarazione in tv è stato confermato il lancio di un nuovo missile, chiamato Hwasong-15, e capace di raggiungere “tutto il territorio Usa”. Mercoledì 29 novembre si riunirà il consiglio di sicurezza dell’Onu su richiesta di Usa, Giappone e Corea del Sud.
L’annuncio, attraverso i media statali, dopo l’ultimo test di missile balistico intercontinentale effettuato nella notte e rivendicato come un “successo storico”. Il missile “sembra sia caduto nella zona economica esclusiva (la zona di mare adiacente alle acque territoriali) del Giappone”. Lo ha reso noto l’ufficio del premier Shinzo Abe, come riferisce la Cnbc, i media internazionali, specificando che il governo giapponese ha riunito un gabinetto di crisi.
E in risposta al lancio del missile, le autorità militari sudcoreane preparano un’esercitazione missilistica “per un raid di precisione“. “Oggi più che mai è tempo di rafforzare la pressione e le sanzioni sulla Corea del Nord”, afferma in una nota diffusa a Parigi, il ministro degli Esteri della Francia, Jean-Yves Le Drian, condannando “fermamente” il nuovo test missilistico di Pyongyang.
Con il missile di ieri 28 novembre, la Corea del Nord ha lanciato 20 missili quest’anno. Lo scorso settembre, dopo aver sparato due Icbm in meno di un mese, e aver fatto esplodere una bomba H all’idrogeno, il dittatore nord coreano aveva spiegato che era sua intenzione raggiungere un equilibrio militare con gli Stati Uniti. La reazione di Donald Trump era stata dura e pesantemente ironica. In un discorso davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente aveva sbeffeggiato Kim chiamandolo little “rocket man” (uomo razzo). A sua volta, il nordcoreano aveva definito Trump, un demente mentalmente instabile. Dopo questo scambio di epiteti, tuttavia, era sembrato che le parti volessero dare un po’ di spazio al negoziato. Ma Pyongyang ha lanciato un nuovo missile balistico.
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