Velvet Mag ha l’onore di ospitare il Prof. Giulio Basoccu (affermato chirurgo plastico che vanta migliaia di interventi estetici e la fiducia di numerose personalità politiche e pubbliche) per una rubrica speciale.
Seno grande e scollature prosperose. Non per tutte un motivo di vanto e benessere. Se c’è chi lo invidia, un décolleté troppo abbondante può causare infatti imbarazzo e problemi alla schiena. E sono sempre più le donne a farsi avanti per qualche taglia in meno. Il rimedio c’è: l’intervento di mastoplastica riduttiva, che consente di ridurre un seno voluminoso correggendo ipertrofia mammaria o gigantomastia, modificando le dimensioni e la forma di un seno troppo asimmetrico, grande o cadente. Ma per un buon risultato bisogna fare un po’ di chiarezza.
È il medico a stabilire la tecnica chirurgica migliore in base alle esigenze della paziente. L’incisione verticale, consigliata in caso di ipertrofie di diversa entità, corregge l’eccesso di cute e la parenchima ghiandolare, riposizionando l’areola – il capezzolo – nel modo giusto. L’incisione orizzontale al solco sottomammario (detta anche T rovesciata) è invece indicata per grosse ipertrofie.
Attenzione però al decorso post operatorio: il bendaggio può essere rimosso dopo una settimana ma per il mese successivo andrà indossato giorno e notte un reggiseno contenitivo per consentire al nuovo seno di acquisire la forma desiderata e guarire più rapidamente. La rimozione delle suture intradermiche avviene 15 giorni dopo.
E nel frattempo? Niente attività fisica pesante, come alzare i pesi, per la prima settimana. Sì invece a prodotti idratanti e drenanti per accelerare la guarigione, così come un ciclo di linfodrenaggi che agiscono favorevolmente sulla stasi linfatica causata dal trauma operatorio.
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