Giornalista professionista, conduttrice del Tg2 e blogger, Chiara Lico segue da vicino la cronaca e l’attualità. Dal suo lavoro quotidiano nascono gli spunti che danno origine ai suoi libri. Come il suo ultimo romanzo, “Il Rischio”. Che rappresenta anche il suo esordio nella narrativa per ragazzi.
Cinque anni di gestazione. Cinque anni di sedimentazione dentro di sé per poi essere scritto e offerto al pubblico. È “Il Rischio”, il nuovo romanzo della giornalista, e volto del Tg2, Chiara Lico. È in uscita nelle librerie e sarà presentato il prossimo 7 dicembre (ore 10) a Piùlibripiùliberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria presso Roma Convention Center – La Nuvola dell’EUR (Roma). “I miei libri nascono dall’osservazione del sociale – racconta Chiara Lico a VelvetMag – tutto nacque quando per la Rai andai a Barra, uno dei quartieri più difficili e meno raccontati di Napoli, dove il tasso di dispersione è tra i più alti d’Italia e dove troppo spesso i ragazzini sono manovalanza della criminalità, vittime inconsapevoli di traffici illeciti”.
In quell’occasione, da cronista di razza, Lico scopre che accanto al rischio di criminalità e di morte, a Barra c’è anche un “rischio positivo”, ispirato alla pedagogia circense: grazie alla sfida di diventare trampolieri, mangiafuoco e trapezisti i giovanissimi vengono salvati dalla strada e dal crimine.
Come si fa a persuadere un ragazzo della “mala”, capace di portare a casa, a 10 anni, fino a 10 mila euro ad abbandonare quel turbine di emozioni violente per compiere un percorso di riscatto? “Bisogna offrirgli delle emozioni altrettanto forti, ma in positivo, come fanno i maestri di strada”. E la figura di un maestro di strada è quella che compare nel romanzo “Il Rischio”, accanto ai protagonisti Ciro e Principessa, ragazzi giovanissimi che arrivano da vite difficili, saltano la scuola, e “lavorano” per “portare a casa la cento euro…”.
“La storia dei ragazzi che ho conosciuto a Barra non mi ha mai abbandonato e da quell’esperienza è nato Il Rischio – spiega Lico -. I personaggi, le vicende, gli avvenimenti, i tradimenti che si susseguono nelle pagine di quest’opera sono frutto della mia fantasia, ma l’ispirazione è autentica. E il romanzo è narrato da una voce fuori campo, irriverente“. Di libri sul comodino Chiara Lico ne ha tanti. Ma uno su tutti resta il libro del cuore. Che lei pone quasi a fondamento della sua passione per l’osservazione del reale: “È ‘Cronache di poveri amanti‘, di Vasco Pratolini – racconta -. Su di me ha presa l’analisi della società. Amo molto la grande letteratura italiana del neorealismo nel dopoguerra”. Cosa direbbe ai ragazzi di oggi, spesso apparentemente così lontani dalla passione per la lettura e per l’analisi del sociale? “Dico loro di non fermarsi. Di andare al di là delle aspettative che spesso noi adulti riponiamo su di loro. Di non trascurare la letteratura. E di scrivere. Scrivete tanto, ragazzi…”.
Photo credits: Twitter; Facebook / Chiara Lico
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