L’ex velocista sudafricano Oscar Pistorius è stato condannato in appello a 13 anni e 5 mesi di carcere per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp, avvenuto nel 2013. In primo grado l’ex campione paralimpico era stato condannato a 6 anni.
È la seconda volta che i procuratori si erano rivolti all’Alta Corte d’appello per sfidare la sentenza di primo grado, ritenuta troppo lieve. Pistorius ha già scontato un anno di detenzione. L’ex velocista sudafricano aveva ucciso la fidanza Reeva il giorno di San Valentino del 2013 sparandole nella loro abitazione. Al processo si difese affermando di aver scambiato la ragazza per un intruso.
A decretare adesso l’inasprimento della pena è stata una giuria composta da cinque giudici della Corte Suprema di appello di Bloemfontein: la giudice Willie Seriti, con un annuncio di pochi minuti, ha dichiarato che è stato accolto l’appello dei pubblici ministeri, i quali avevano definito la prima condanna indulgente in una maniera scioccante.
In primo grado l’uomo era stato inizialmente condannato per omicidio colposo, ma in seguito la condanna era stata tramutata in omicidio volontario. Pistorius, che ha compiuto 31 anni mercoledì scorso, ha ucciso la Steenkamp all’alba di San Valentino 2013 dopo aver sparato quattro volte attraverso una porta chiusa della toilette nella sua casa.
Ora agli avvocati resta solo una strada se vogliono impugnare la sentenza della Corte Suprema, e cioè fare appello alla Corte Costituzionale, la più alta corte del Sudafrica. Pistorius non era in aula per la pronuncia d’appello che ha applicato la pena minima per l’omicidio, 15 anni, scalando il periodo che l’ex atleta ha già passato in carcere. “Questa mattina è stata confermata la nostra fiducia nella giustizia”, ha dichiarato la portavoce della famiglia Steenkamp.
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