Charles Manson, 83 anni, è deceduto mentre scontava in carcere 9 ergastoli. Fu il mandante del massacro dell’attrice Sharon Tate e di 4 amici di lei nel 1969. Era stato ricoverato in un ospedale in California qualche giorno fa per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
L’ultraottuagenario assassino era stato il mandante di due dei più efferati delitti della storia americana, all’ombra delle colline di Hollywood: il bagno di sangue in cui furono uccisi l’attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski, e quattro suoi amici e l’altrettanto feroce assassinio dell’imprenditore Leno Labianca e di sua moglie. Oggi 20 novembre Manson, che a capo della sua “Family” alla fine degli anni ’60 ha terrorizzato la California, è morto.
TARANTINO VUOLE FARE UN FILM…
Era in ospedale dove era stato trasferito dal carcere nel quale scontava 9 ergastoli. Non è finito nel braccio della morte solo perché una sentenza del 1972 ha messo la pena capitale fuori legge in California. Figura tanto feroce quanto carismatica Manson, che ha sempre suscitato l’interesse della stampa e del mondo del cinema. L’ultimo ad appassionarsi Quentin Tarantino, col progetto di un nuovo film. E in effetti difficile trovare una storia più ‘pulp’ di quella di Manson. La chiave del suo personaggio sta in un’infanzia e un’adolescenza difficilissime, con furti e violenze che lo portarono in riformatorio e in carcere diverse volte già in giovane età.
MANSON E IL MASSACRO DI BEVERLY HILLS
Voleva fare il musicista Charles, e amava i Beatles. Il brano “Helter Skelter” divenne la “firma” delle sue stragi, scritta su specchi e pareti col sangue delle vittime. La più illustre Sharon Tate, che aveva 26 anni ed era incinta di otto mesi: il massacro avvenne a Beverly Hills, nella villa del marito Roman Polanski che quella sera era a Londra per impegni di lavoro. C’erano per alcuni ospiti, quattro amici della coppia: nessuno sopravvisse alla furia assassina del commando inviato da Manson, armato di coltelli, un revolver e un filo di nylon. Con uno straccio intriso del sangue dell’attrice furono lasciate scritte su porte e specchi.
L’ASSASSINIO DI LABIANCA
Nessuna pietà anche per l’imprenditore italoamericano LaBianca e la moglie, uccisi il giorno dopo nella loro abitazione con oltre 40 colpi di forchetta sul capo. Lui fu ritrovato anche con un forchettone infilzato nello stomaco. Per anni si è discusso su quale sia stato il reale movente di tanta efferatezza: probabilmente una vendetta di Manson verso persone che aveva conosciuto e che non gli avevano dato quell’opportunità in campo musicale che avrebbe voluto. Molti altri furono i delitti riconducibili a Manson, tra cui quello di un membro della stessa setta colpevole di aver sposato una donna afroamericana: il suo corpo fu fatto a pezzi e i vari ‘pacchetti’ furono seppelliti nel letto di un torrente.
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