“È inaccettabile che tanti anziani non abbiano i soldi per curarsi, bisogna aumentare le pensioni minime ad almeno 1.000 euro al mese per 13 mensilità”. Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi in un messaggio a Federanziani, cercando consensi in vista delle prossime elezioni politiche in quello che storicamente è il suo bacino elettorale irrinunciabile.
Se il centrodestra vincerà le elezioni, ha detto l’ex Cav., quello sulle pensioni uno dei “primi provvedimenti dell’agenda di governo”. “Creeremo un ministero della terza età“, ha aggiunto il leader di Forza Italia. “Con gli anziani lo Stato si comporta in modo profondamente ingrato e ingiusto, credo che nessuno possa vivere dignitosamente con 500 euro al mese“, ha sottolineato Berlusconi. “Dare voce agli anziani significa dare voce alla parte più saggia del Paese”.
“Io ho promosso alcuni studi universitari al San Raffaele e secondo i ricercatori l’obiettivo a portata di mano è quello di accrescere la prospettiva di vita fino a 125 anni“, ha affermato ancora il presidente del partito azzurro. “Tutto questo è positivo, apre prospettive affascinanti ma anche diversi problemi perché le persone devono poter invecchiare in salute e anche in sicurezza economica. Invece nel 2016 tre milioni di anziani hanno dovuto rinunciare alle cure perché troppo costose”.
Se da un lato l’ex presidente del Consiglio va a caccia di voti dall’altro deve comunque fare i conti con alcune questioni interne al blocco di centrodestra a partire da quella sulla data delle prossime elezioni. A Berlusconi, infatti, non dispiace l’ipotesi di maggio ma Matteo Salvini lo stoppa. “Non è neanche lontanamente immaginabile. E poi, a che servirebbero i mesi in più? Ad approvare lo ius soli o altre nefandezze?”, si chiede il leader di quella che sulla scheda elettorale non si chiamerà Lega Nord ma solamente Lega. Salvini, insomma, punta anche al meridione, dove nel campo di centrodestra Forza Italia ha sempre avuto la leadership incontrastata. “Presenteremo nostri candidati anche in alcuni collegi maggioritari”, aggiunge ancora parlando di sondaggi che vedono la sua formazione politica “al 5% anche nelle regioni per noi non tradizionali”.
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