Crisi personale e generazionale si intrecciano in “Macerie prime”, il nuovo libro di Michele Rech, in arte Zerocalcare, il fumettista italiano più acclamato degli ultimi anni. Nel suo ultimo lavoro, appena uscito nelle librerie, l’autore parte facendo i conti con le richieste che lo perseguitano quotidianamente mettendo alla prova impegno politico, amicizie e la voglia di restituire qualcosa del proprio successo.
Tra questi “accolli”, come lui, romano di Rebibbia, li chiama, la proposta di partecipare a un bando che arriva da tutto il suo gruppo di amici – compresa l’inedita figura quasi paterna di Deprecabile – è insieme motore della vicenda e specchio di un problema: “Spesso in questi anni non c’è stato altro modo di relazionarsi che non fosse strumentale al mio lavoro – ha raccontato Michele Rech -. Non parlo di strumentalizzazione, perché le cause sono importanti anche per me, e capisco chi mi cerca come megafono. La mia crisi infatti non è rispetto a quei valori o al mondo di centri sociali e spazi occupati in cui sono cresciuto: io metto in discussione come starci, in quel mondo, come tenere insieme l’aspetto professionale con l’aspetto politico e relazionale”.
La storia di fatto si concentra più sulla cerchia di amici del protagonista, che non su quest’ultimo: “Ho la presunzione di essere cresciuto con persone generose e volenterose, che sono risorse per questa società molto più valide di me. Oggi vedo che stanno al chiodo e finiscono a fare gli inventari ai supermercati di notte: volevo raccontare le loro vite”. Intrappolati nel lavoro come negli affetti, i personaggi di Macerie prime vedono minacciata la loro umanità: “L’umanità è cercare di rimanere lucidi ed empatici nonostante il crollo delle certezze, quando ognuno cerca di salvare se stesso a scapito degli altri: il fumetto racconta proprio di questo, che è potenzialmente il crollo della società”.
Un passaggio esistenziale simboleggiato anche dall’addio dell’armadillo, da sempre voce della coscienza e alter-ego di Zerocalcare, sostituito da un panda: “La sua corazza è incrinata. Il panda è solitario e aggressivo, è l’animale che può incarnare questo cambiamento di prospettiva”. Questo senso di impasse di fronte al passare del tempo è una dimensione che ha perfino risvolti editoriali: la storia di ‘Macerie prime’ si concluderà infatti a maggio 2018 in un secondo volume, quando saranno passati sei mesi per gli stessi protagonisti. La poetica e i messaggi dell’autore di Rebibbia sono insomma messi alla prova in un’opera che ha il sapore della summa e del punto di svolta: “Non ho mai avuto tempo di sperimentare in questi anni: dopo questi due libri vorrei prendermi il tempo per capire cosa fare, ad esempio mi piacerebbe studiare animazione in Francia”.
Photo credits: Twitter
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