Il boss dei boss, fino all’ultimo capo indiscusso della mafia siciliana e corleonese in particolare, è deceduto a 87 anni per le condizioni di salute estremamente precarie, reduce da due interventi chirurgici e dopo alcuni giorni di coma. Scontava 26 condanne all’ergastolo. La morte è sopraggiunta nella notte fra giovedì 16 e venerdì 17 novembre.
AGGIORNAMENTO ORE 17:30 – “Il portavoce della Cei ha detto con chiarezza che non è ipotizzabile che il funerale di Totò Riina sia pubblico. Per il resto mi auguro che la sua morte non voglia dire un abbassare la guardia rispetto a un problema grosso che evidentemente dietro e accanto a Riina ne ha tantissimi altri. Non ci sarà un funerale pubblico”. Queste le parole di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana. “Ricordo la scomunica del Papa ai mafiosi e la condanna inequivocabile della Chiesa. Non possiamo sostituirci al giudizio di Dio, ma neanche confondere le coscienze”.
Malato da tempo, era ricoverato nel Reparto detenuti dell’ospedale di Parma. In coma da giorni dopo due interventi chirurgici, aveva compiuto 87 anni giovedì 16 novembre. Arrestato il 15 gennaio del 1993 dopo 24 anni di latitanza, fino all’ultimo è stato considerato dagli inquirenti il capo indiscusso di Cosa nostra. Il 16 novembre, all’aggravarsi definitivo delle condizioni di salute del boss, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, aveva concesso un permesso ai figli perché fosse loro consentito di stare vicino al padre.
Riina stava scontando 26 condanne all’ergastolo per decine di omicidi e stragi tra le quali quella di viale Lazio, gli attentati del 1992 in cui persero la vita Falcone e Borsellino e quelli del 1993 a Firenze, Roma e Milano. Sua la scelta stragista di lanciare un’offensiva armata contro lo Stato nei primi anni ’90. Mai avuto un cenno di pentimento, irredimibile fino alla fine, solo tre anni fa, dal carcere parlando con un altro detenuto, si vantava dell’omicidio di Falcone e continuava a minacciare di morte i magistrati.
L’ultimo processo a suo carico, ancora in corso, è quello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, in cui è imputato di minaccia a Corpo politico dello Stato. Nelle ultime settimane Riina è stato operato due volte. I medici hanno da subito avvertito che difficilmente il boss, le cui condizioni sono da anni compromesse, avrebbe superato gli interventi.
LEGGI ANCHE: MAFIA, TOTO’ RIINA È IN FIN DI VITA
Photo credits: Twitter