Indiretto e non ancora ufficiale, ma un contatto si sarebbe verificato fra i vertici Figc e mister Carlo Ancelotti, “disoccupato” temporaneamente dopo l’esonero dal Bayern Monaco. Ancelotti è infatti il nuovo commissario tecnico prescelto per la Nazionale dopo l’esclusione dai Mondiali di Russia. Dirà di sì?
L’assalto è dunque partito, scrive Sport Mediaset sul suo sito: sarà Michele Uva, dg della Figc e vice presidente Uefa, lui che con l’ex tecnico del Bayern ha già lavorato ai tempi d’oro del Parma pre-crac Tanzi-Parmalat, a tenere i rapporti diretti. Le pressioni sono forti, il fronte dei “sostenitori” ampio. Il problema, semmai, è il tempo. Il presidente Tavecchio ha di fronte a sè la scadenza del prossimo Consiglio Federale, convocato per lunedì prossimo 20 novembre. Lì, parole sue, esporrà il piano di rilancio: “Abbiamo pensato a orizzonti di allenatori importanti e vedremo, possibilmente, di portarli a termine” ha dichiarato ieri sera 15 novembre dopo l’esonero di Gian Piero Ventura.
“Esporrò un programma tecnico-organizzativo e delle proposte collegate anche ad alcune leghe”. Quindi il sì di Ancelotti deve arrivare entro quella data. Tuttavia da Vancouver, in Canada, dove si trova attualmente, il ct prescelto pretende garanzie: l’idea di prendere in mano l’Italia e ricostruire la Nazionale piace, alletta, entusiasma, ma le condizioni devono essere chiare. E il futuro a oggi pensato da chi tiene il comando in Figc non è propriamente quello voluto da Ancelotti. Perché Ancelotti vuole carta bianca, mani libere, pieni poteri decisionali.
Lo stipendio sarà alto, ma non è sul compenso che si gioca la sua partita. Vuole la sicurezza di situazioni chiare, uno staff suo (con Paolo Maldini team manager), pretende che certe ingerenze ‘presidenziali’ (alla Lotito, per essere chiari) restino confinate a un passato ormai sepolto. Non sarà, in definitiva, un parafulmine: non vuole essere l’uomo di nessuno, semmai quello dell’Italia.
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