Carri armati sulle strade, forti esplosioni e colpi d’arma da fuoco. E l’esercito dello Zimbabwe che circonda la Tv di stato e la casa del presidente-dittatore Robert Mugabe. Così, ad Harare, capitale dello Stato dell’Africa australe, sembra essere in corso un colpo di Stato, malgrado le smentite dei militari.
AGGIORNAMENTO ORE 10:22 – Il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe e la moglie Grace sono “stati arrestati”. La notizia è stata diffusa dall’account Twitter del partito al potere dell’Unione Nazionale Africana di Zimbabwe – Fronte Patriottico (Zanu-Pf), che – seppur lacerato – continua a rassicurare che “nello Zimbabwe non è in atto un golpe”, avverte che “oggi ha inizio una nuova era” e che “Emerson Mnangagwa ci aiuterà ad avere un Paese migliore”.
Si tratta, secondo gli osservatori, di un il braccio di ferro tra un gruppo di militari guidato dal capo dell’esercito Constantino Chiwenga e il presidente Robert Mugabe, accusato di epurazioni mirate che favorirebbero l’ascesa alla presidenza di sua moglie Grace Magabe. La situazione è precipitata dopo le ultime manovre di palazzo, che hanno portato alla fuga del vicepresidente Emmerson Mnangagwa, potenziale successore del 90enne capo di Stato, accusato, dopo 50 anni al fianco di Mugabe, di tramare contro di lui.
Le epurazioni dei veterani di guerra, Mnangagwa è uno di loro, hanno creato tensioni tra il partito al potere, l’Unione Nazionale Africana di Zimbabwe – Fronte Patriottico (Zanu-Pf), e il capo di stato maggiore dell’esercito, accusato di tradimento per aver minacciato il presidente. Storicamente al fianco di Mugabe, dagli anni ’80, l’esercito ha di fatto creato un precedente mai accaduto sin dai tempi dell’indipendenza. Con Mnangagwa, soprannominato il coccodrillo per la sua ferocia, si sono schierate 90 persone, tra questi alcuni vertici militari come Chiwenga, ora iscritti in una lista di proscrizione stilata dalla fazione della “generation 40” guidata proprio dalla first lady Grace Mugabe, definita dai più scettici come mandante delle epurazioni.
Da 30 anni al potere come presidente (1987-2017), primo ministro dello Zimbabwe dal 1980 al 1987, il leader di 93 anni Mugabe, deve fare i conti con quello che sembra essere proprio un colpo di stato. L’esercito ha già smentito, ma per precauzione l’ambasciata Usa ha chiuso la sede al pubblico, mentre quella della Gran Bretagna ha invitato i suoi cittadini a rimanere chiusi in casa. Su Twitter la sede diplomatica americana ha citato “la situazione incerta” e “segnalazioni di inusuali attività militari” in città.
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