Perché, dopo il video shock che ha fatto il giro del web e delle Tv, Roberto Spada, l’aggressore di Ostia, non è in carcere? Cerchiamo di capire per quali motivi, a norma di legge, questo non avviene, malgrado le immagini della testata, del naso spaccato al giornalista e delle bastonate abbiano scioccato profondamente l’opinione pubblica italiana.
La brutale violenza subita dal reporter della Rai Daniele Piervincenzi, che stava lavorando a un servizio per Nemo su Rai Due a opera di uno dei componenti del famigerato clan del litorale romano è stata scioccante: nel tentativo di intervistare Roberto Spada sulla presunta vicinanza del clan a Casapound, Piervincenzi e il suo cameraman Edoardo Anselmi sono stati assaltati con una violenza incredibile. Sono quindi in molti a domandarsi perché lo Spada sia ancora a piede libero.
La risposta è complessa. Sicuramente l’aver denunciato il fatto solo mercoledì, cioè un giorno dopo il pestaggio, ha fatto cadere la flagranza di reato. E il reato di cui Spada è accusato è lesioni e non lesioni aggravate, quindi niente arresto. La Procura di Roma ha comunque aperto un fascicolo sull’episodio e i carabinieri hanno già acquisito le certificazioni mediche del reporter Rai e del suo cameraman. Di sicuro mancano i presupposti previsti dal codice penale per l’arresto obbligatorio.
Non c’è flagranza di reato e la denuncia è arrivata oltre le 24 ore. I medici, poi, hanno emesso una prognosi di 20 giorni che configura quindi il reato di lesioni e non lesioni gravissime (reato per cui è previsto il fermo). Né arresto né altre misure restrittive visto che il reato prevede una pena massima di tre anni. Quindi, anche se si tratta di pregiudicati, il processo si svolgerà davanti al giudice di pace. C’è però l’ipotesi dell’arresto facoltativo previsto dal codice quando la “gravità del fatto o la pericolosità sociale dell’individuo” lo consentono. Il fatto che sia la Direzione Distrettuale Antimafia ad indagare potrebbe far presagire per Spada un esito diverso da quello delle ultime ore.
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