“Per stendere Renzi bisogna sparargli”. Così s’intitola l’articolo a firma di Vittorio Feltri, con cui il quotidiano Libero apre in prima pagina. Indignazione del Partito Democratico che denuncia: “Per troppi ormai è scontato che la politica sia sinonimo di violenza e barbarie…”.
Il titolo shock del giornale milanese è a corredo di un lungo editoriale in cui il direttore Vittorio Feltri sostiene che non sarà facile “buttare fuori dalla segreteria del Pd” l’ex premier Matteo Renzi. “Questa è la realtà. Renzi è inamovibile – scrive Feltri -. Ai dem toccherà tenerselo fino al prossimo congresso”.
Ma a scatenare le polemiche è, come accaduto già in passato, la scelta del titolo. “Per troppi ormai è scontato che la politica sia sinonimo di violenza e barbarie. Per noi no”, si legge in un tweet del Pd. “Ormai si è perso il senso delle parole. Il titolo di oggi di @Libero_official è incitazione alla violenza che non ha precedenti”, commenta su Twitter il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato, lanciando l’hashtag #vergogna.
E sui social media scoppia la polemica. Sono tantissimi gli utenti che si sono scagliati contro il giornale di Feltri. “@Libero_official e la nota funzione pedagogica dei media…Orrore”, “Ma siamo seri? Questo titolo nel paese della mafia e della corruzione, dove i condannati si candidano, dovrebbe far ridere? È istigazione a delinquere, art. 414″, “Denunciateli! È il minimo sindacale contro questa barbarie”, si legge tra i vari commenti. Non è certo la prima volta che Libero attira una valanga di critiche per la scelta di titoli discutibili. Nel febbraio scorso il quotidiano era stato accusato di sessismo per aver usato l’espressione “Patata bollente” in un articolo sulla sindaca di Roma Virginia Raggi.
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