Il Vaticano lavora per mettere a punto una mediazione che fermi un sempre più probabile conflitto nucleare fra la Corea del Nord e gli Stati Uniti che potrebbe causare migliaia di morti e cambiare gli equilibri del mondo per sempre.
Lo scrive oggi 30 ottobre Repubblica in prima pagina. “Il segno tangibile dell’intervento papale nella crisi nordcoreana – scrive il quotidiano – è il Vertice mondiale per il disarmo nucleare voluto da Papa Francesco il 10 e 11 novembre“. Una assise che si terrà in Vaticano e dove la Santa Sede sarà rappresentata dal Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, e dal cardinale Peter Tukson, Prefetto del dicastero per lo Sviluppo umano integrale. Prevista la partecipazione anche di 11 Premi Nobel per la Pace.
I MERCANTI DI ARMI E IL SUICIDIO NUCLEARE
Durante la sua visita, oggi 30 ottobre, alla sede del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale in Vaticano, il Pontefice ha lanciato un monito: “L’umanità rischia il suicidio nucleare“. “Il Papa ha sottolineato ancora una volta – ha riferito a Radio Vaticana Flaminia Giovanelli, sottosegretario del dicastero -, il fenomeno del commercio delle armi. Quindi ha ribadito la sua denuncia di questo commercio delle armi che stimola e che mantiene vivi questi focolai di conflitto, che non sono focolai di conflitto ma, lo ha detto ancora una volta: ‘Siamo in una vera e propria guerra’.
MA IL VATICANO SMINUISCE
E parlando delle armi nucleari, che sono una minaccia che purtroppo è presente da decenni ma che ogni tanto si fa più acuta come nei momenti attuali, “ha parlato proprio di ‘suicidio dell’umanità’, di questo rischio del suicidio dell’umanità. Ha pronunciato parole molto forti”. Ma il portavoce vaticano, Greg Burke, replica: “È falso parlare di mediazione. Non è una mediazione, non è neanche un summit, quello del 10 e 11 novembre è un convegno di alto livello sul disarmo nucleare”.
I BIG MONDIALI AL CONVEGNO DEL PAPA
Secondo quanto scrive Repubblica, fra i partecipanti al summit in Vaticano, ci saranno i Premi Noble per la Pace Mohammed Yunus, Mohamed El Baradei, Jody Williams, Mairead Maguire, Adolfo Pérez Esquivel e Beatrice Fihn, direttrice dell’ICAN, la campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari che proprio per il suo impegno in nome del disarmo ha vinto il Nobel per la pace quest’anno. Insieme a loro ci saranno i vertici delle Nazioni unite (Izumi Nakamitsu, Alto rappresentante Onu per il Disarmo), della Nato (Rose Gottemoeller, vice segretario generale) e rappresentanti degli Stati coinvolti nella crisi coreana, fra cui in primo piano Stati Uniti, Corea del Sud e Russia: tutti invieranno all’incontro i rispettivi ambasciatori presso il Vaticano. A parlare in rappresentanza di tutte le vittime di armi atomiche sarà la giapponese Masako Wada, una delle ultime superstiti di Hiroshima.
Photo credits: Twitter, Facebook
Nel mondo della mobilità, le esigenze dei consumatori sono in continua evoluzione, spingendo il settore…
Dalla valutazione dello stile dell’arredo alla ricerca di effetti cromatici e materici particolari, gli elementi…
L'esplosione di Jannik Sinner sta creando anche un po' di rimpianti negli occhi di chi…
Anche il Natale può essere mezzo per lo sviluppo della cultura, lo confermano eventi come…
Lewis Hamilton ha dimostrato di vivere un momento non semplice, il pilota di F1 si…
Non è un gran momento per il Milan e per Stefano Pioli, dopo il ko…