Fuoco alle polveri. Oliviero Toscani spara a zero sui veneti, i suoi concittadini, rei, secondo il fotografo, di essere andati a votare al referendum consultivo sull’autonomia voluto dal governatore Luca Zaia. In diretta a Radio Padova, stamani 25 ottobre, Toscani non ha usato mezzi termini: “Quelli che hanno votato sono dei mona, contadini che non sanno neanche parlare l’italiano”.
Il termine in Veneto, aldilà del riferimento sessuale, è sinonimo di tonto, stupido, ignorante. Così il fotografo, maestro della provocazione, ritorna ad aprire una ferita solo apparentemente chiusa che aveva portato a querele all’epoca dei “veneti imbriagoni (ubriaconi, ndr.)”. “Chi non ha votato è la minoranza intellettuale – ha affermato Toscani –. Ognuno fa le sue scelte. Siete una radio di Padova, mi telefonate alle 8 del mattino per sapere il mio parere, io non è che vi devo dire ciò che volete sentirvi dire: io non avrei detto niente su quei mona che sono andati a votare. Mi hanno chiesto cosa penso? Che sono dei mona“.
“MILANO CIVILE, QUI SOLO CONTADINI…”
La dicotomia tra città e campagna, con i maggiori capoluoghi del Veneto sotto il 50% al referendum in Veneto e il record di astensione di Milano, Oliviero Toscani la spiega così: “Non a caso Milano è la prima città d’Italia per intellighenzia, e non a caso Milano è una città piena di immigrati: veneti, napoletani, siciliani, neri, africani. Milano è fatta così, è civile. Mentre i contadini là, che non parlano neanche italiano, cosa vuoi che votino”.
“TOSCANI CHIEDA SCUSA!”
La leghista europarlamentare Mara Bizzotto non ci sta: “Il vero mona è Toscani, e non manca occasione per dimostrarlo. Un professionista dell’insulto che dovrebbe sciacquarsi la bocca prima di parlare dei veneti”. Scatta anche Elisabetta Gardini, di Forza Italia: “Chieda immediatamente scusa ai cittadini che domenica si sono recati alle urne e porti rispetto a una regione dove ha guadagnato soldi e prestigio professionale. Sputare sul piatto dove si è mangiato è un atto spocchioso e meschino”. Ne ha per il fotografo anche il M5s. “Faccio presente a Toscani che il diritto al voto è un principio cardine della nostra costituzione e pertanto va rispettato nell’affluenza e nell’esito”, dice il deputato pentastellato Mattia Fantinati.
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