Prima la ministra degli Esteri, Margot Wallström, unendosi alla campagna social internazionale #metoo; poi anche Asa Regnér, titolare del dicastero delle Pari opportunità nel governo di Stoccolma. Entrambe politiche svedesi socialdemocratiche di alto rango, entrambe – secondo quanto hanno pubblicamente denunciato – palpeggiate e pesantemente molestate da colleghi ministri di altri Paesi membri dell’Unione europea in occasione o a margine di vertici Ue.
Lo scrive su Repubblica Andrea Tarquini. Né Margot Wallström né Asa Regnér, però, fanno i nomi dei presunti molestatori. Anzi, non dicono nemmeno di quali Paesi siano originarie le persone che accusano. Ma lo scandalo è esploso e diffonde imbarazzo e sospetti in tutte le alte sfere dell’Unione europea. Tanto che il Parlamento europeo discuterà e voterà domani 25 ottobre una risoluzione sugli abusi sessuali nelle istituzioni comunitarie. “Ci sono relazioni di molestie anche all’interno del Parlamento Ue – ha denunciato la capogruppo dei Verdi, Ska Keller – ma non basta parlarne, dobbiamo mettere per iscritto cosa vogliamo fare come Unione”. Anche la Commissione si muoverà.
REGNER: “UN COLLEGA MI INVITO’ A BERE UN DRINK…”
La denuncia di Asa Regnér è arrivata, scrive Repubblica, con un’intervista al quotidiano popolare Expressen. Ha narrato la ministra delle Pari opportunità del governo minoritario rossoverde al potere a Stoccolma: “Allora ero giovane, partecipai a un vertice europeo. Dopo la riunione, un collega d’alto rango di un altro Paese mi invitò a uscire, ad andare insieme in un locale a bere un drink. Mi aveva detto che le mie idee e posizioni lo interessavano, e che intendeva ascoltarmi per apprendere di più. Allora ero giovane, ambiziosa e forse ingenua, accettai l’invito. Ma poi la situazione prese ben altra piega rispetto a quello che potevo immaginarmi. Oggi, passati i cinquant’anni, e sull’onda dei molti scandali di questo genere a Hollywood e della denuncia della collega ministra degli Esteri Wallström, mi sono decisa a parlare”.
“MI MISE LE MANI ADDOSSO NEL BUIO…”
Racconta Asa Regnér: “All’improvviso mi accorsi che ci trovavamo in un locale buio, e da un momento all’altro lui cominciò a palpeggiarmi, sentii inorridita le sue mani ovunque, in ogni angolo del mio corpo. Ero inorridita, mi sentii paralizzata dal disgusto e dall’ira. Di colpo mi fu chiaro che quel collega cercava ben altro che uno scambio di idee. Oggi mi chiedo quante altre donne in politica abbiano dovuto subire simili attacchi. Non posso escludere che in altri casi i politici usi a invitare in angoli bui di locali le colleghe siano riusciti in un modo o nell’altro ad andare oltre”.
L’opinione pubblica è scossa.
WALLSTROM: “MI PALPEGGIAVA A CENA…”
La settimana scorsa era stata Margot Wallström, autorevole ministra degli Esteri ed ex commissaria europea – ritenuta da molti la personalità politica di maggior rango in Svezia – a narrare la sua esperienza, online. Lo aveva fatto unendosi su Facebook al movimento #metoo. E riferendo che, nel 2014, nel corso di una cena di lavoro durante un vertice europeo, “improvvisamente mi sono accorta che quella persona stava palpeggiando le mie cosce e le mie gambe, era violenza sessuale al massimo livello politico”. Margot Wallström non ha voluto precisare come abbia reagito, né ha fornito ulteriori dettagli che possano aiutare a identificare il responsabile della molestia.
Photo credits: Facebook / Margot Wallström / Asa Regnér