È morta nella sua casa, per una rapina di appena 30 euro in contanti e un collier, poi rivenduto a un compro oro di Milano per 500 euro. Per l’omicidio della 79enne Mirella Ansaloni, pensionata trovata senza vita nella sua abitazione di Finale Emilia (Modena) lo scorso 18 settembre, sono stati arrestati tre giovani.
I carabinieri di Modena, su indagini coordinate dal pubblico ministero modenese Claudia Ferretti, hanno fermato per omicidio volontario, aggravato dalla minorata difesa e rapina, tre ragazzi originari del Marocco tutti residenti nel comune in provincia di Modena da anni e ben inseriti, come sottolineano gli inquirenti. Hanno 19 anni i primi due, 22 il terzo. Le indagini hanno registrato la svolta negli accertamenti dei militari del Ris di Parma svolti direttamente all’interno dell’abitazione e prima ancora dall’autopsia.
Questi i fatti, spiegati dal procuratore capo di Modena, Lucia Musti, e dal comandante provinciale dei carabinieri di Modena, Giovanni Balboni: uno dei tre fermati, di 19 anni, viveva fino a poco tempo prima con la famiglia in una casa vicina a quella della vittima. Sarebbe lui l’ideatore del piano. Il giovane, il 18 settembre, ha dato appuntamento agli altri due, amici da una vita, insieme avrebbero aspettato che l’anziana, in quel momento fuori per fare la spesa, tornasse a casa.
Quando Mirella Ansaloni è rientrata, i giovani si sono presentati alla sua porta chiedendo un bicchiere d’acqua. In quel momento è scattata l’aggressione. La pensionata è stata uccisa a colpi di bottiglie di vetro alla testa. Avrebbe tentato di difendersi. I tre dopo aver saccheggiato la casa si sono dileguati, dirigendosi verso Ferrara. Uno dei tre avrebbe deciso di rientrare anticipatamente a Finale Emilia. Gli altri due, invece, hanno proseguito verso Milano. Lì la vendita del collier a un compro oro: i 500 euro sono stati spesi per locali.
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