Gli Stati Uniti sono a un passo da una decisione senza precedenti dalla fine della guerra fredda, a causa della tensione sempre più alta con la Corea del Nord. L’aviazione dovrà tenere i suoi bombardieri strategici B 52, uno dei simboli dell’arsenale Usa, in allerta permanente e pronti all’uso in alcune basi militari nell’arco di 24 ore dall’allarme.
Una misura ancora da adottare, ma ormai imminente. E che si aggiunge alla svolta in corso in Giappone, dove domenica scorsa 22 ottobre, gli elettori hanno premiato il premier uscente Shinzo Abe, pronto a cambiare la Costituzione per poter il militarizzare il Paese a fronte delle continue minacce da parte del regime di Pyongyang.
L’allerta per i bombardieri strategici B 52 americani non era stata più diramata dal 1991. Questo ovviamente riporta all’epoca della Guerra Fredda, al confronto permanente tra le super potenze. I preparativi sono in corso, ha spiegato il capo di stato maggiore dell’Us Air Force David Goldfein in una intervista. “Il mondo è luogo pericoloso – ha aggiunto l’alto ufficiale – E ci sono persone che parlano apertamente di usare ordigni nucleari”. È prevista la riapertura di almeno nove “piazzole” dove saranno in attesa i giganteschi velivoli. Nel frattempo è stato rinnovato l’edificio che ospiterà i cento militari che comporranno gli equipaggi: hanno messo nuovi letti, creato spazi comuni e punti di svago.
Oltre ai bombardieri è previsto l’impiego di altri mezzi, per la sorveglianza, l’intelligence e il comando avanzato, nati per operare in caso di conflitto nucleare. A Washington nessuno nasconde la preoccupazione per il confronto con il regime di Kim Jong-un. Pyongyang ha moltiplicato i lanci missilistici e di recente ha eseguito un test nucleare. Manovre accompagnate da una retorica dura alla quale ha peraltro contribuito lo stesso presidente Donald Trump. Non passa giorno, o quasi, senza che i due avversari si scambino minacce. A questo si aggiunge il pessimo stato delle relazioni Usa-Russia. Infatti la possibile mobilitazione nei cieli si unisce a quella già in atto sul mare, con i pattugliamenti affidati ai sommergibili nucleari americani e russi.
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