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Cronaca

Nuove accuse shock all’ex vescovo: “Attico a Roma pagato con i soldi per i bimbi malati”

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Redazione Velvet News

Quasi un milione di euro, destinato ai bambini autistici e ai piccoli malati oncologici, usato invece per farsi un attico di 210 metri quadri con dépandance al centro di Roma. Questa la nuova, gravissima, accusa mossa dagli inquirenti all’ex vescovo di Trapani monsignor Francesco Micciché (foto in alto).

La notizia è riportata in un articolo di Repubblica, a firma di Alessandra Ziniti. La cifra ammonterebbe a 800 mila euro, sottratti ad un ente morale, la Fondazione Campanile, una delle più importanti realtà socio-assistenziali della Sicilia, e utilizzati a fini privati dall’ormai ex vescovo di Trapani monsignor Francesco Micciché. L’uomo fu sollevato dal suo incarico nel 2012 da papa Benedetto XVI all’esplodere dello scandalo per un ammanco milionario dai conti della Diocesi.

“APPROPRIAZIONE INDEBITA E MALVERSAZIONE”

Cinque anni dopo, dall’inchiesta ancora aperta alla Procura di Trapani che vede l’alto prelato indagato per appropriazione indebita e malversazione per la distrazione dei fondi dell’8 per mille, continuano a venire fuori sorprese. Come questo attico al quarto piano di un antico palazzo nobiliare al numero 50 di via San Nicola di Tolentino alle spalle di piazza Barberini. Cinque finestre su un unico balcone in uno stabile di pregio che ospita anche un paio di residence di lusso e un’accademia di moda.

BENE DI LUSSO ACQUISTATO A PREZZO DI FAVORE

Acquistato nel 2008 – racconta ancora Alessandra Ziniti – dal vescovo di Trapani a un prezzo decisamente sottostimato per i valori del centro di Roma: 760.000 euro più 30.000 di spese notarili, per di più dichiarandone l’utilizzo ai fini di culto (dunque equiparato ad una chiesa) per non pagare l’imposta di registro, l’appartamento è stato intestato alla Curia di Trapani.

L’ISPETTORE DEL VATICANO SCOPERCHIA LO SCANDALO…

Come ebbe a confermare ai pm monsignor Alessandro Plotti, ex arcivescovo di Pisa inviato dal Vaticano come amministratore apostolico a Trapani dopo la rimozione di Micciché. Quello dell’alto prelato – scomparso esattamente due anni fa, il 19 ottobre 2015, all’età di 83 anni – fu un durissimo atto d’accusa: “Io ho rilevato l’anomalia dell’acquisto di una casa privata intestata alla diocesi con soldi che avrebbero dovuto essere destinati alla cura dei bambini e alle finalità della Fondazione Campanile. Non è accettabile che siano stati buttati via 500.000 euro per l’acquisto di una casa privata a Roma in pieno centro storico sottraendo quella somma alla possibilità di destinarli alla cura di bambini con problemi psichici”.

…E L’EX VESCOVO GLI REPLICA CON SARCASMO

Monsignor Plotti parlò ai pm di 500.000 euro perché la casa risulta essere stata pagata con cinque assegni da 100.000 girati dal conto della fondazione Auxilium (che aveva incorporato la Campanile) e 300.000 euro in contanti. Quando Plotti chiese conto a Micciché quale fosse la provenienza di quella somma così grossa in contanti, raccontano che il vescovo gli avrebbe risposto con un sorrisetto ironico: “Li ho trovati nel cassetto”. L’ipotesi dei pm è che l’acquisto dell’appartamento rientrasse tra quegli “investimenti” (altri appartamenti a Palermo, ma anche titoli su conti esteri e polizze assicurative) che Micciché avrebbe realizzato sottraendo quasi tre milioni di euro alla Diocesi, dai fondi dell’8 per mille a quelli della Fondazione Campanile.

LA REAZIONE DI MICCICHE’: “SIETE MAFIOSI!”

Parole durissime in linea con le conclusioni dell’ispezione affidata dal Vaticano a monsignor Mogavero. Davanti alle quali l’ex vescovo Micciché ha reagito con un attacco senza precedenti. In una lettera inviata all’ex procuratore Marcello Viola, scrive: “Ho scoperto la pericolosità di una mafia ecclesiastica non meno potente, insidiosa e nefasta della mafia che il sistema giudiziario in Italia è impegnato a contrastare”. In attesa della conclusione dell’inchiesta – finora priva della risposta dello Ior alle richieste dei pm -, Micciché, mai sospeso a divinis, vive a Roma e dice messa alla Confraternita dei siciliani.

Photo credits: Twitter, Facebook

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