Il Tar ha annullato la bocciatura di uno studente di seconda media, dal momento che la scuola non aveva informato suo padre dei brutti voti ricevuti. È successo Friuli, dove il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso di un papà contro la bocciatura del figlio.
Uno studente di seconda media del Goriziano è stato ‘promosso’… dal Giudice. Il Tar ha infatti annullato la sua bocciatura decisa a giugno, dal momento che la scuola non aveva informato suo padre dei brutti voti ricevuti. Il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso di un papà contro la bocciatura del figlio decisa a giugno. Ora,
Il quotidiano ‘Il Piccolo’, che ha ricostruito la vicenda, ha riporta la sentenza, con la documentazione allegata dall’avvocato dei genitori: “La scuola era ben consapevole delle difficoltà del giovane studente in relazione alla situazione familiare, sfociata in una condizione fortemente conflittuale fra i coniugi, come risulta anche dai verbali del Consiglio di classe“. La famiglia del ragazzo, infatti, era alle prese con una difficile separazione.
La scuola ha motivato la bocciatura sottolineando che “la situazione dell’alunno è peggiorata nel corso dell’anno poiché ha manifestato poco impegno, scarso interesse e atteggiamenti poco collaborativi. Nonostante gli interventi degli insegnanti mirati a recuperare la delicata situazione dello studente, lui non si è dimostrato disponibile a concretizzare positivamente e con risultati adeguati, aggravando la sua posizione con ripetute assenze”. L’istituto, però, ha informato soltanto la madre delle difficoltà scolastiche del ragazzo, affidato ad entrambi i genitori, impedendo in questo modo al papà di rimediare alla situazione. Il Tar ha infatti ritenuto che “Se fosse stato tempestivamente informato della situazione scolastica del figlio, il padre avrebbe aiutato il giovane dal punto di vista del profitto, così come prospettato in una comunicazione inviata alla scuola. Ne è prova anche il fatto che l’anno precedente, ma in un altro istituto, il ragazzo aveva concluso la prima media con un esito più che positivo, quando era stato seguito dal padre. L’alunno, infatti, aveva dato prova di capacità di recupero importanti, evidenziate dall’andamento altalenante del profitto scolastico. Quindi i medesimi rimedi avrebbero potuto dare buoni frutti anche in seconda media, se adottati tempestivamente”. Il ragazzo, inserito a settembre in una classe della seconda media, ha ora tutto il diritto di frequentare l’ultimo anno del primo grado del corso di studi secondario.
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