Continuano le indagini sulla scomparsa di Maria Chindamo, l’imprenditrice agricola calabrese di cui si sono perse le tracce il 6 maggio del 2016. L’ultima frase prima di sparire, postata su Facebook, potrebbe celare qualcosa di più.
Cosa sia successo quella mattina di venerdì 6 maggio del 2016 a Maria Chindamo rimane ancora un mistero. Gli inquirenti continuano ad indagare ininterrottamente, senza tralasciare alcun particolare, ma la sparizione dell’imprenditrice agricola di Laureana di Borrello, madre di 3 figli, al momento resta un giallo. Quel che sembra essere certo, anche dalle tracce di sangue rinvenute sulla macchina della donna (trovata in moto, con lo sportello del guidatore aperto e con tutti i beni della 44enne all’interno) e sul muretto del terreno agricolo, è che qualcuno le abbia teso un agguato, prelevandola con la forza.
L’aggressione a Maria Chindamo, secondo chi indaga, è stata pianificata a tavolino: l’unica telecamera di videosorveglianza della villetta di fronte all’azienda quel giorno non ha ripreso nulla , come se fosse stata manomessa. Ma perché Maria Chindamo è stata aggredita? Perché qualcuno ce l’aveva con lei? A rendere tutto ancor più inquietante sono le recenti rivelazioni pronunciate dal collaboratore di giustizia Giuseppe Dimasi, coinvolto nell’operazione antimafia ‘Lex’. Il pentito, interrogato dal pm, ha dichiarato: “A Maria gliel’hanno fatta pagare”, alludendo al fatto che l’imprenditrice aveva avuto una relazione extraconiugale e il marito, non accettando la separazione, si era suicidato un anno prima (venerdì 8 maggio 2015). Alla luce di questa dichiarazione, l’ultimo link con la frase postata sul profilo Facebook di Maria Chindamo, poco prima di sparire nel nulla, ci appare inquietante: “Il coraggio è fatto di paura”. Forse qualcuno la minacciava?
Al momento non sono iscritte persone nel registro degli indagati, ma gli inquirenti ipotizzano che il movente di questo sequestro e presunto delitto sia proprio la vendetta. Il legale Nicodemo Gentile dell’Associazione Penelope, che tutela i familiari delle persone scomparse, si occuperà della famiglia di Maria Chindamo. “Vogliamo essere di supporto alla famiglia, questo è il dramma di un’intera comunità. La società civile deve essere accanto alla famiglia, Maria deve avere una risposta. La comunità non deve dimenticare Maria. Questi criminali devono essere portati alla luce e puniti e la magistratura lo farà”, ha dichiarato l’avvocato Gentile ai microfoni di LaC News24, per lanciare un appello: “Chi sa parli e si unisca alla famiglia Chindamo che è la faccia della Calabria pulita e onesta”.
Photo Credits Facebook
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