L’allarme uragani adesso arriva qui. Insolitamente al di qua dell’oceano, con Ophelia, decima tempesta tropicale di stagione nei Caraibi, che in queste ore sta prendendo velocità attraverso l’Atlantico e minaccia di abbattersi sulle coste dell’Europa. Ecco cosa potrebbe succedere in Italia.
Irlanda, Inghilterra, forse Galles e Scozia. Sono questi i paesi che più di altri rischiano di essere colpiti nell’arco delle prossime 48 ore con violenza senza precedenti da un fenomeno insolito: un ciclone, cresciuto da “semplice” tempesta tropicale fino al grado uragano, che dal Mar dei Caraibi sta facendo rotta verso l’Europa spinto da venti che soffiano a 140 chilometri all’ora.
LA SITUAZIONE PER L’ITALIA
E in Italia cosa può succedere, c’è da preoccuparsi? Secondo i climatologi il nostro paese non dovrebbe avere ripercussioni dal passaggio del ciclone, poiché non si trova sulla sua traiettoria. Ma nulla può essere dato per scontato. Tanto più che, purtroppo, in Italia basta una delle cosidette “bombe d’acqua”, sempre più frequenti, per scatenare alluvioni che fanno danni e persino vittime. Come a Livorno lo scorso 10 settembre.
I PERICOLI DI OPHELIA
In Europa ciò avviene raramente, al contrario di quanto accade ogni anno nel corso dei mesi estivi fino a novembre in America. Ma Ophelia ha ormai preso forma come “uragano di categoria 2”, secondo le valutazioni aggiornate degli specialisti Usa del National Hurricane Center di Miami: con pericoli per le terre emerse – e le abitazioni dell’uomo più esposte – in netta crescita rispetto agli ultimi giorni.
DOMENICA 15 OTTOBRE, IL GIORNO PIU’ LUNGO…
Ophelia localizzata attualmente a sud-ovest delle isole portoghesi dell’arcipelago delle Azzorre. E non lascia tranquille neppure le coste di Portogallo e Spagna, dove a memoria d’uomo le perturbazioni atlantiche di grande intensità hanno colpito solo due volte: nel lontano 1842 e, fugacemente, nel 2005. Il giorno X da segnare sul calendario per scrutare il cielo e il mare è domenica 15 ottobre, ma le previsioni non possono che variare a seconda del livello d’intensificazione della furia degli elementi nelle prossime ore. Di rischi reali per le popolazioni e gli edifici destinati a trovarsi sulla traiettoria di Ophelia, nei punti di maggior forza dell’uragano, parla fra gli altri la climatologa italiana Marina Baldi, dell’Ibimet-Cnr, secondo la quale c’è da stare in guardia segnatamente domenica sera.
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