Tragedia sfiorata nel Cremonese dove un sacerdote che celebrava la messa si è accorto appena in tempo che nell’ampolla al posto dell’acqua qualcuno aveva versato ammoniaca. La vicenda assume i contorni del giallo. Non è la prima volta che il parroco subisce “scherzi” del genere.
A messa al posto dell’acqua c’era l’ammoniaca, ma il parroco se ne è accorto in tempo, evitando il dramma. È successo in Lombardia, a don Marino Dalé, 50 anni, parroco di Gombito e di San Latino e, da pochi giorni, anche di Formigara e Cornaleto: quattro piccoli centri del Cremonese. La notizia è riportata da Il Giorno, in un articolo a firma di Pier Giorgio Ruggeri. Ma don Marino da anni è vittima di scherzi anche pesanti, eppure lui ci ride sopra. “Sono tornati i Borgia – dice – e adesso dobbiamo scoprire chi è Lucrezia”. Sì, perché questa volta qualcuno ha messo l’ammoniaca nell’ampolla dell’acqua della messa. In quella con la quale al termine della comunione ci si deterge le mani. Ammoniaca per il parroco che alla fine della messa ha chiamato i carabinieri.
Tutto comincia da una denuncia e una condanna quattro anni fa, nel 2013, racconta Ruggeri sul Giorno. Il vicesindaco scrive al parroco lamentandosi e si trova la lettera pubblicata sul giornalino della parrocchia. Denuncia per diffamazione e il giudice gli dà ragione, costringendo il parroco a pubblicare la sentenza sul giornalino della parrocchia aggiungendo un risarcimento. Che alcuni fedeli generosi pagano per lui. Tutto finito? Ma no. L’amministrazione cambia ma gli “scherzi” continuano.
Prima c’è da segnalare un furto di particole consacrate, sempre nel 2013 e poi uno scherzo incredibile. La nuova amministrazione, siamo nel 2016, viene multata perché sindaco e vice hanno potato alberi di un giardino pubblico utilizzando strumenti a motore senza il patentino. Fanno 3.000 euro di multa. Qualcuno entra in chiesa e prende il pacco dei giornalini e inserisce in ciascuno un falso appello nel quale si chiedono offerte per pagare la multa. Nasce un putiferio e il parroco, stavolta denuncia. E ancora oggi il giallo continua.
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