Gli ultimi istanti di vita di Marilena Rosa Re: presa a calci e a pugni

Sono stati effettuati gli accertamenti sul cranio di Marilena Rosa Re, la promoter uccisa dall’ex vicino di casa Vito Clericò: i primi risultati sono agghiaccianti.

Continuano le indagini sull’omicidio di Marilena Rosa Re, la 58enne promoter di Castellanza, in provincia di Varese, madre di due figli e nonna, uccisa e decapitata dall’ex vicino di casa, reo confesso, Vito Clericò, il 30 luglio 2017. Stando alle ultime ricostruzioni fatte dagli inquirenti la donna è stata assassinata perché voleva indietro i soldi prestati precedentemente all’uomo e a sua moglie Alba De Rosa, indagata a piede libero in concorso con il marito per il sequestro della promoter.

La vittima, stando agli ultimi riscontri sulla testa e sul corpo decapitato, riportati da Il Giorno, è stata colpita alla testa e al volto, probabilmente presa a calci e a pugni dopo essere strangolata. Infine è stata decapitata e sepolta nell’orto del suo assassino, a Garbagnate, vicino a Milano. Una ricostruzione che avviene sulla base dell’autopsia effettuata, sui resti del cranio di Marilena Rosa Re, dall’Istituto di Medicina Legale di Milano e confermata dalla Procura di Busto Arsizio che coordina le indagini sul caso. Vito Clericò, nel corso degli interrogatori, ha spesso cambiato versione su quanto successo la mattina in cui Marilena Rosa Re scomparve da casa. L’avvocato che difende il presunto assassino, reo confesso, sostiene che l’uomo soffra di diversi problemi psichiatrici e da lungo tempo era in cura con una terapia farmacologica, interrotta però ad aprile.

Sono attese le risposte in merito agli ulteriori accertamenti sul cranio e sul corpo della donna per comprendere come sia avvenuta l’aggressione: si ipotizza che possa essere avvenuta a mani nude o a calci, mentre si esclude la tesi dell’uso di un oggetto pesante. Le indagini sull’omicidio di Marilena Rosa Re proseguono senza sosta e gli inquirenti continuano ad indagare sulla natura del prestito effettuato dalla vittima in favore dei due coniugi, pari a 90 mila euro.

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