Felipe VI attacca le autorità catalane in un drammatico discorso in tv senza apertura alla Catalogna “ribelle”, dopo il referendum sull’indipendenza. E non dice nulla sulle violenze. Per protesta i catalani sbattono pentole e tegami e postano tutto su Twitter. Intanto Josep Lluis Trapero, il capo dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, è stato convocato in tribunale con l’accusa di sedizione. Rischia fino a 8 anni di carcere.
IL DURISSIMO DISCORSO DEL RE
Nervi a fior di pelle e massima incertezza in Catalogna all’indomani dello storico e contestato referendum di domenica 1 ottobre sull’indipendenza stravinto dal “sì” e dello sciopero generale che ha paralizzato l’intera regione. A mantenere incandescente il clima ha contribuito il discorso alla nazione, di martedì sera 3 ottobre, del re di Spagna Felipe VI contro il governo catalano, che ha accusato di “slealtà inaccettabile” e di “condotta irresponsabile“, esortando il governo di Rajoy a restaurare “l’ordine costituzionale”. Negli stessi istanti il presidente del Governo catalano, Carles Puigdemont, ha annunciato alla Bbc che l’atto di indipendenza unilaterale della Catalogna arriverà “alla fine della settimana o all’inizio della prossima“.
LO SCIOPERO GENERALE
Mentre Madrid studia le prossime mosse, la Catalogna martedì si è fermata per uno sciopero generale di protesta contro le violenze della polizia spagnola domenica contro la folla ai seggi. O meglio si è rovesciata in strada. Da Barcellona a Girona, dalla Costa Brava ai Pirenei, da Tarragona a Lleida, centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza per denunciare pacificamente gli assalti ai seggi, gridare “Via le forze di occupazione!” o “Visca Catalunya Indipendente!”.
E FELIPE TACE SULLE VIOLENZE
Per tutta risposta, nel suo discorso regale Felipe VI non ha fatto alcun accenno alle violenze di domenica, ma ha duramente attaccato il governo di Puigdemont, accusandolo di aver violato la Costituzione e “i principi democratici dello stato di diritto”. Un discorso a senso unico, senza aperture verso la Catalogna. “C’è stato un inaccettabile intento di appropriazione delle istituzioni storiche della Catalogna” che, ha detto, “si sono messe ai margini del diritto e della democrazia. Hanno voluto spezzare l’unità della Spagna con una condotta irresponsabile”.
“CACEROLADA” CONTRO IL RE
Il discorso del re non contribuirà a fare crescere la sua popolarità in Catalogna, terra dalle radici ancora repubblicane. È stato accolto da molti catalani, secondo Tv3, sbattendo padelle e tegami, in una “cacerolada” di protesta. Mentre il re parlava infatti, a Barcellona erano ancora in piazza migliaia di persone che tutto il giorno hanno manifestato contro la violenza della polizia spagnola. Nel pomeriggio erano almeno 300 mila.
Photo credits: Twitter; video credits: Twitter / Silvana Paola @silvana_paola
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