Il pm che segue il caso riguardante l’omicidio di Noemi Durini ha disposto una perizia psichiatrica sul fidanzato per verificare la capacità di intendere e volere del 17enne prima del processo.
È stata disposta una perizia psichiatrica per verificare la capacità di intendere e volere di Lucio M., il fidanzato 17enne reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini, la studentessa di 16 anni di Specchia, in provincia di Lecce, uccisa il 3 settembre 2017. Il pm del Tribunale per i Minorenni di Lecce, Anna Carbonara, ha disposto una richiesta di incidente probatorio a carico del ragazzo. Nel decreto di convalida del fermo il gip ha ritenuto che sussisteva un pericolo lasciando il giovane libero, specialmente dopo aver appreso la relazione neuropsichiatrica psicologica redatta dal dipartimento di salute mentale dell’Asl di Lecce del 14 settembre.
Noemi Durini è stata uccisa il giorno della sua scomparsa dal fidanzato, il 3 settembre 2017. Per dieci lunghi giorni in molti l’hanno cercata disperatamente ma di lei non vi era alcuna traccia. Soltanto il 13 settembre Lucio ha avuto il coraggio di confessare ciò che era successo quella tragica mattina all’alba di domenica. Noemi era stata seppellita sotto un cumulo di pietre in una campagna di Castrignano del Capo. Un dolore immenso per la famiglia della ragazza che non si da pace.
La richiesta depositata presso l’ufficio del gip scaturisce dalla necessità di procedere ad una perizia psichiatrica per verificare le reali capacità di intendere e volere del 17enne. Il giovane era stato già definito una personalità borderline con capacità intellettive al limite: una patologia di cui soffrirebbe. Per il gip il ragazzo non mostra cenni di senso di colpa. Nel decreto di fermo il giudice delle indagini preliminari ha ritenuto che vi fosse la possibilità di fuga da parte di Lucio. Per tale ragione il fidanzato reo confesso è stato trasferito nel carcere minorile con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi.
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