Convocati al voto per l’indipendenza della Catalogna, dalle 9 di oggi 1 ottobre sono migliaia le persone che si sono recate davanti ai seggi presidiati dalla polizia spagnola che ha l’ordine, da parte del governo di Madrid, di impedire in ogni modo che si svolta la consultazione, considerata illegale. E ci sono già decine e decine di feriti. Fra essi anche donne anziane.
Ore 14:55 – Secondo fonti catalane, riporta il sito web dell’Ansa, l’intervento della polizia spagnola ha fatto almeno 337 feriti e contusi, alcuni dei quali sono gravi, ha affermato il portavoce del governo catalano Jordi Turull. Secondo fonti spagnole invece i feriti sarebbero “solo” 38. Nove persone sono state ricoverate, una è stata sottoposta a un intervento a un occhio perché colpita da un proiettile di gomma. Le autorità spagnole hanno indicato che anche 11 agenti, tra cui 9 poliziotti e due membri della Guardia Civil, tra i feriti.
Ore 13:22 – La polizia spagnola ha sparato usando proiettili di gomma e ha caricato la folla in attesa davanti ai seggi per il referendum in Catalogna causando tre feriti gravi. Lo riferisce il ministero della sanità catalano. I feriti al momento sono 38, ha precisato su Twitter, la maggior parte dei quali non gravi. Nove persone sono state ricoverate.
AGGIORNAMENTO ORE 12:10 – La Guardia Civil spagnola sta impedendo con la forza ai catalani di votare per il referendum indipendentista, ha anche tagliato i collegamenti internet a diversi seggi. Parecchi i cittadini che resistono sdraiandosi sull’asfalto e vengono portati via a forza. Si registrano numerose cariche nei diversi seggi elettorali e al momento ci sono almeno 40 feriti.
Tafferugli e spintoni con la polizia si sono verificati davanti alcuni seggi in particolare quando gli elettori si sono rifiutati di far entrare gli uomini della Guardia Civil (la polizia spagnola) nei seggi. Alcune persone, a Girona e a Barcellona, si sono messe davanti agli ingressi oppure si sono sdraiati a terra opponendo resistenza passiva, ma sono stati spostati con la forza.
“NO TINC POR!”: LO STESSO SLOGAN USATO CONTRO L’ISIS
Nel video che vi mostriamo, postato su Twitter da un residente che filma un gruppo di elettori in corteo di fronte a un cordone di polizia, la folla grida a squarciagola “No tinc por!“, “non abbiamo paura”, lo stesso slogan che a Barcellona gridarono decine di migliaia di persone il giorno dopo l’attentato sulla Rambla rivendicato dall’Isis.
URNE ELETTORALI SEQUESTRATE
La polizia spagnola in tenuta antisommossa ha sequestrato le urne dopo avere fatto irruzione nel seggio di Ramon Llul a Barcellona, dove erano già iniziate le operazioni di voto. Gli agenti spagnoli, alcuni dei quali imbracciavano fucili lancia granate, sono usciti al centro portando le urne in mezzo a una folla di elettori che gridavano “votarem!”. Gli agenti sono poi intervenuti nel seggio dove era previsto votasse il presidente catalano Carles Puigdemont, a Girona. La stampa è stata allontanata con la forza, così come la folla di cittadini concentrati a protezione del seggio. Puigdemont però aveva già votato in un altro seggio a Girona dopo che la polizia spagnola ha fatto irruzione in quello di Sant Julia de Ramis.
MA LE SCHEDE ARRIVANO E CI SONO I BANCHETTI ALL’APERTO
Nonostante la pioggia e il dispiegamento di forze di polizia disposto da Madrid, tantissimi catalani si sono recati ai seggi, mentre molti altri avevano cercato di proteggerli dalle irruzioni della Guardia Civil accampandosi lì davanti nella notte. In alcune zone della città sono stati allestiti banchetti all’aperto per consentire il voto. Le urne e le schede per il referendum sull’indipendenza in Catalogna sono quindi arrivate in alcuni seggi elettorali presidiati dagli indipendentisti. L’arrivo del materiale elettorale è stato accolto da applausi e grida: “Voteremo! Voteremo!“.
Photo e credits: Twitter
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