Si è concluso il processo di primo grado per l’omicidio di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte, in provincia di Torino. Ecco la sentenza.
Si è concluso il primo grado di giudizio presso il Tribunale di Ivrea per l’omicidio di Gloria Rosboch, la professoressa di 49 anni di Castellamonte, in provincia di Torino, assassinata il 13 gennaio 2016. Alla sbarra tutti gli imputati: Gabriele Defilippi, il 24enne di Gassino, ex allievo della docente, e Roberto Obert, 55enne di Forno Canavese, amante del giovane e complice, secondo gli inquirenti, dell’uccisione della professoressa. La procura di Ivrea aveva chiesto per il giovane l’ergastolo e per l’amante vent’anni di reclusione.
Il giudice Alessandro Scialabba non ha però accettato le proposte del pm, Giuseppe Ferrando, e nella sentenza di condanna, emessa questa mattina, 22 settembre a Ivrea, ha considerato colpevoli del delitto di Gloria Rosboch i due uomini, assegnando 30 anni di reclusione per il reo confesso Gabriele Defilippi e 19 anni di carcere per l’amante Roberto Obert. Il giudice ha inoltre deciso di accogliere il patteggiamento per Efisia Rossignoli, complice della truffa ai danni della vittima, disponendo, come riportato da La Stampa, una pena pari a un anno e 11 mesi di reclusione. Rinviata a giudizio la mamma di Gabriele, Caterina Abbattista.
La mamma di Gabriele Defilippi, uscita dal Tribunale di Ivrea si è detta non soddisfatta del processo perché, a suo avviso, il figlio e Roberto Obert dovevano ricevere la stessa condanna: “Entrambi sono colpevoli allo stesso modo”. “Voglio solo giustizia, purtroppo Gloria non c’è più ma devono pagare tutti e due, mio figlio e quel mostro di Obert”, aveva dichiarato prima di entrare al quotidiano La Stampa Caterina Abbattista. Secondo la donna l’amante del figlio ha soggiogato il ragazzo, molto più giovane di lui. La donna si è mostrata ai giornalisti del quotidiano ferita e con gli occhi lucidi, urlando per la rabbia ha esclamato: “È capitato a me, ma può accadere a chiunque ha figli, ci sono locali frequentati da persone malvagie, gli stessi che ad un certo punto ha frequentato mio figlio Gabriele, in uno di questi ha incontrato Obret. A chi ha figli dico soltanto di guardarli, di stare attenti, di controllarli perché può finire tutto in un attimo”.
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