Un alpinista francese di 27 anni residente a Montpellier è morto ieri 11 settembre a Ceresole Reale, sul versante piemontese del Parco nazionale del Gran Paradiso, durante la discesa alla parete del Caporal.Anche in questa estate, purtroppo, sono stati non pochi gli incidenti mortali che hanno funestato le Alpi.
A dare l’allarme è stato il compagno di scalata che, poco prima delle 19, ha chiamato il 112 per segnalare la caduta del ragazzo durante la calata in corda. I tecnici del soccorso alpino, in tarda serata, hanno recuperato il corpo senza vita dell’alpinista ai piedi della parete. Un volo di circa ottanta metri non gli ha lasciato scampo.
Le tragedie in montagna purtroppo non mancano ogni estate. Lo scorso 9 giugno vi fu un altro terribile incidente in un’area non lontana da dove è precipitato il 27enne francese. La guida alpina Alessandro Bosio, 38 anni, e due suoi clienti olandesi, padre e figlio, di circa 20 e 60 anni, persero la vita dopo un salto nel vuoto di più di 300 metri ai piedi della becca di Monciair (3.544 metri di altezza) che sta sullo spartiacque tra la Valle d’Aosta e il Piemonte, nella zona del Gran Paradiso.
Lo scorso 31 luglio, invece, una donna statunitense è morta dopo essere stata colpita da un fulmine sulla vetta del Cervino. Il suo compagno, gravemente ferito, era riuscito a dare l’allarme e fu ricoverato in un ospedale svizzero. L’incidente era avvenuto attorno alle 20 di domenica, nel corso di un temporale. Sul posto giunse l’elicottero di Air Zermatt, abilitato al volo notturno. Esperti alpinisti, la coppia arrivava dal Nevada e, dopo aver scalato come da programma la vetta dal versante italiano, avrebbero dovuto scendere dal lato svizzero.
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