Clamorosa svolta sulla scomparsa di Marilena Rosa Re, la promoter di Castellanza sparita il 30 luglio scorso. Fermato un conoscente della donna con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
Non si fermano le indagini sulla scomparsa di Marilena Rosa Re, la promoter di 58 anni, madre di due figli e nonna, sparita dalla propria abitazione a Castellanza, in provincia di Varese, il 30 luglio scorso. Da quel giorno non si hanno più notizie della donna. I Carabinieri del nucleo investigativo di Varese e la compagnia di Busto Arsizio hanno eseguito un decreto di fermo per indiziato di delitto nei confronti di un 64enne, conoscente della vittima, di Garbagnate Milanese. L’uomo è sospettato di essere l’autore dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della 58enne di Castellanza che tutti, da oltre più di un mese, cercano disperatamente.
Marilena aveva preso molti impegni nel mese di agosto, anche lavorativi, e non era da lei mancarli. Era una persona molto abitudinaria, che amava i suoi gatti . Forse è stato proprio questo quadro, probabilmente, ad aver fatto propendere gli inquirenti ad escludere le altre piste, come quella dell’allontanamento volontario. Per chi indaga quindi Marilena Rosa Re è stata uccisa. Bisognerà ora capire il movente che si cela dietro il presunto assassinio della donna. Il decreto di fermo è stato emesso dal pubblico ministero titolare del procedimento penale pendente presso la Procura della Repubblica di Busto Arsizio, a seguito delle approfondite indagini effettuate dai Carabinieri. Proprio da quest’ultime sono emerse gravi indizi di colpevolezza in ordine all’uccisione della promoter ed al relativo occultamento del cadavere da parte del 64enne.
Oggi, 11 settembre, verso le ore 13 si terrà presso gli uffici della Procura di Busto Arsizio un incontro con la stampa per divulgare ulteriori aspetti sulla vicenda riguardante la scomparsa di Marilena Rosa Re.
AGGIORNAMENTO ORE 14.00: Si chiama Vito Clericò l’uomo fermato dai Carabinieri del nucleo investigativo di Varese per il caso Marilena Rosa Re. L’uomo, 65enne ex dipendente Esselunga ora in pensione, è accusato di omicidio e occultamento di cadavere. L’unico elemento certo sono le tracce di sangue rilevate dai Ris di Parma sui pantaloni dell’indagato. Secondo le indagini la donna nel 2014 avrebbe consegnato 90 mila euro all’indagato e a sua moglie, affinché glieli custodissero e per evitare che fossero “presi” dal fisco. La promoter aveva un debito con l’Agenzia delle Entrate di 80 mila euro dovuto al fallimento dell’attività di suo marito e che avrebbe dovuto saldare proprio il giorno della sua scomparsa. Dalle ricostruzioni è emerso che la vittima era venuta a conoscenza della sparizione del denaro, usato dal pensionato per diverse spese.
Photo Credits Facebook