Almeno sedici morti, compresi due a Porto Rico. È il bilancio provvisorio delle vittime dell’uragano Irma che in queste ore colpisce i Caraibi. Quello che i meteorologi definiscono “il più catastrofico uragano di sempre”, con venti che soffiano a 300 chilometri orari. Turisti via dagli hotel a Cuba e alle Bahamas. Fuga dalla Florida verso il Nord degli Usa.
Ma la corsa dell’uragano non si ferma. Si guarda già ai prossimi obiettivi di Irma, a partire da Repubblica Dominicana e Haiti dove l’impatto è previsto nella mattinata di venerdì 8 settembre. E poi sulle Bahamas e a Cuba, dove 36 mila turisti stranieri sono stati evacuati. Nel fine settimana l’uragano dovrebbe toccare terra negli Stati Uniti, a partire dal sabato 9 settembre, dove è stato proclamato lo stato di emergenza su entrambe le coste della Florida e già da ore è in atto un vero e proprio esodo dalla contea di Miami.
PAURA PER ONDE DI 5 METRI
Le autorità della Florida hanno emanato ieri 7 settembre l’ordine di evacuazione obbligatorio per le aree “rosse” ovvero in particolare Miami Beach e Key Biscayne, dove l’uragano Irma dovrebbe impattare nella giornata di domenica anche se – avvisano le autorità – i venti precederanno anche di 36 ore l’arrivo di Irma. Quello che spaventa di più sono le onde previste tra i 3 ed i 5 metri di altezza che potrebbero portare a una inondazione delle aree della città più vicine al mare con acqua ad almeno un metro.
TURISTI EVACUATI DAGLI HOTEL
Gli alberghi hanno chiesto ai turisti di lasciare le loro stanze per procedere alla messa in sicurezza delle strutture. Molto si sono riversati negli aeroporti nella speranza di poter ripartire o noleggiare un auto per poter evacuare creando notevole caos. Chiusi anche i servizi principali, banche e distributori di benzina di benzina. L’ultimo bollettino emanato parla di impatto “catastrofico” nelle aree di Everglades, South Miami, Coral Gable, Miami beach e Downtown. La Società elettrica FPL ha diramato un comunicato nel quale si prevede la possibile distruzione di molte strutture di distribuzione dell’energia elettrica, anticipando un probabile blackout.
ESODO DA MIAMI
Intanto è fuga da Miami: il fiume di macchine messosi in moto dalla città si dirige verso la Georgia, anche se la destinazione più sicura sembra essere l’Alabama. Purtroppo l’emergenza benzina è ai massimi livelli. Nessun distributore sembra più disporre di benzina e la lunga coda di auto rischia di doversi fermare senza poter raggiungere gli Stati limitrofi. “Sono molto, molto preoccupato. Siamo di fronte a venti di una forza mai vista“: così il presidente americano, Donald Trump, commenta l’avvicinarsi dell’uragano Irma verso le coste della Florida. “Gli Stati Uniti sono preparati al massimo ad affrontare questa emergenza”, ha aggiunto Trump.
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