L’hanno catturato in Uruguay, in un albergo di Montevideo, mentre si stava rilassando. Così è stato preso domenica 3 settembre uno dei 5 mafiosi più ricercati: il super latitante calabrese Rocco Morabito, 50 anni, boss della ‘ndrangheta, ricercato da 23 anni, e considerato il “re della coca” di Milano.
Morabito è stato preso in un hotel a Montevideo ma viveva nella località di Punta del Este e aveva un documento falso brasiliano con il quale aveva poi ottenuto la carta d’identità uruguaiana. Nato ad Africo, in provincia di Reggio Calabria, nell’ottobre del 1966, il boss sarà estradato in Italia, rende noto il ministero degli Interni di Montevideo, ricordando che insieme a lui è stata arrestata una donna angolana con passaporto portoghese: sarebbe la moglie di Morabito. Nell’operazione che ha portato all’arresto la polizia uruguaiana ha confiscato tra l’altro 13 cellulari, una pistola, 12 carte di credito, assegni in dollari e 150 foto carnet con il viso del boss. Morabito era inserito nell’elenco italiano dei cinque ricercati più pericolosi, insieme a Matteo Messina Denaro, Marco Di Lauro, Giovanni Motisi e Attilio Cubeddu.
Soprannominato ‘u Tamunga, dalla storpiatura del nome del fuoristrada tedesco Dkw Munga, risiedeva ormai da 13 anni a Punta del Este. Era conosciuto come Francisco Capeleto, una falsa identità brasiliana che gli aveva permesso di ottenere una carta d’identità uruguayana. Si sospettava che fosse fuggito in Brasile ma le indagini in Uruguay erano scattate sei mesi fa, dopo che aveva iscritto una figlia a scuola sotto il suo vero nome. In italia il boss deve scontare una condanna a 30 anni di carcere per associazione mafiosa e traffico di droga: gli agenti lo sorpresero a pagare 13 miliardi di lire per un carico di droga di quasi una tonnellata. Lo spaccio di cocaina fu un crimine che cominciò a curare da giovane: a 25 anni lasciò la Locride per trasferirsi a Milano dove era entrato nel giro dei giovani rampanti del capoluogo lombardo per curare lo spaccio di droga. Ecco perché venne considerato per molto tempo il “re milanese della cocaina” e già aveva molti rapporti d’affari con il Sudamerica. In queste ore, dopo 24 lunghi anni, la cattura.
“L’arresto di Morabito – ha sottolineato il ministro dell’Interno Marco Minniti – elemento di spicco dell’omonima cosca di Africo Nuovo e ritenuto il numero uno dei ricercati appartenenti alla ‘ndrangheta, è il risultato dell’ottima attività di cooperazione investigativa internazionale tra la Polizia uruguayana e il Dipartimento della Pubblica sicurezza italiano, attraverso i rispettivi ufficiali di collegamento, che hanno consentito l’accertamento della vera identità del latitante, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria”.
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