L’agenzia sismologica statunitense Usgs ha definito il terremoto che ha interessato la Corea del Nord di magnitudo 6.3 come una possibile causa dell’esplosione nucleare sotterranea, seguita forse dallo scoppio di un secondo ordigno che ha provocato un terremoto più “leggero”. Si teme ora la dispersione di radiazioni.
Un terremoto di magnitudo 6.3 ha interessato la Corea del Nord alle 12 ora locale (le 5.30 in Italia). L’incubo di un nuovo test atomico è diventato realtà: per l’agenzia statunitense Usgs la causa della forte scossa è una possibile esplosione nucleare sotterranea. Si tratterebbe del sesto test nucleare di Kim Jong-un, il primo da quando Donald Trump è presidente degli Stati Uniti. Un’esplosione da cento kilotoni, quasi cinque volte Nagasaki. Poco dopo è stata registrata un’altra scossa di magnitudo 4.6 nella stessa zona. Il presidente della Corea del Sud Moon jae-in ha convocato il Consiglio di sicurezza e l’esercito sudcoreano ha alzato il livello d’allerta preparandosi alla minaccia atomica. Il premier giapponese Shinzo Abe ha affermato di non poter tollerare un altro test nucleare dalla Corea del Nord e ha mandato in volo alcuni jet per constatare le possibili radiazioni. Anche la Cina ha risposto per la prima volta a Kim Jong-un facendo sorvolare i suoi jet .
Il sisma ha avuto epicentro a 24 km a nordeste di Sungjibaegam, dove si trova il sito di test nucleari della Nord Corea di Punggye-ri. I militari della Corea del Sud hanno confermato che la natura del terremoto è artificiale. La scossa è stata percepita anche a Vladivostok: Cina e Russia ne sentono le conseguenze. Il mondo è in allarme e la tensione è sempre più forte. Per gli americani la potenza del terremoto è di 6.3 mentre per i sudcoreani è di 5.3 ma, nonostante ciò, tutti sono convinti della natura artificiale dello stesso.
Il test è stato condotto in pieno giorno, a poche ore dall’annuncio dei media di stato della Corea del Nord sull’ispezione di Kim Jong-un all’istituto per le armi nucleari. Le foto che vengono pubblicate mostrano quella che sembra una Bomba H, o meglio una bomba all’idrogeno, pronta per essere installata su un missile intercontinentale, come i Hwasong-14 capaci di raggiungere gli Usa. Per l’esperto Adam Mount del Center for American Progress questi sono chiari messaggi: “Vogliono farci capire che potrebbero lanciare un attacco termonucleare se vengono attaccati adesso”. Kim Jong-un teme quindi che il presidente Donald Trump possa rispondere alle minacce con un attacco preventivo. Da questo momento in poi tutto dipenderà dalla risposta degli Stati Uniti.
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