Nuovo episodio di violenza sul lungomare di Rimini. Dopo lo stupro di una turista polacca e di una trans, questa volta l’abuso è stato sventato dall’intervento tempestivo dei Carabinieri.
Dopo lo stupro di gruppo a Rimini nei confronti di una trans e di una turista polacca di 26 anni, a distanza di soli 6 giorni, c’è un nuovo episodio di violenza. Questa volta la vicenda si è consumata intorno alle 4.30 di notte sul lungomare di marina centro, nel cuore della città italiana nota per il divertimento estivo. Per fortuna la violenza è stata sventata dall’intervento tempestivo dei Carabinieri, arrivati nella zona buia alle spalle del Delfinario grazie alla segnalazione del compagno della donna che ha intuito il pericolo.
La coppia di 40enni di Parma era appena uscita da un locale. La donna, probabilmente sotto l’effetto dell’alcol come il compagno, è stata abbindola con delle avance e di seguito le è stato sottratto il telefonino. La donna, accortasi di non avere più con se il cellulare, ha seguito l’uomo, 34enne di origine marocchina, che l’ha attirata sulla spiaggia. L’uomo è stato colto in flagrante dai Carabinieri con i pantaloni calati, mentre cercava di mettere in atto l’abuso. L’aggressore è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale ed estorsione. Per il momento sembrerebbe che il 34enne, con precedenti penali per reati contro il patrimonio, sconosciuto sul territorio di Rimini, non sia collegato con lo stupro e le violenze avvenute nei giorni precedenti.
Contemporaneamente a tale aggressione, sullo stesso lungomare, una ragazza ha chiamato il numero di emergenza dicendo di essere vittima di un’aggressione a sfondo sessuale. All’arrivo delle forze dell’ordine però vi erano soltanto una coppia che si stava scambiando effusioni consensuali. I due sono comunque stati portati in caserma. Su Facebook il vicepresidente di Alternativa popolare Sergio Pizzolante ha commentato: “Non ci sto alla devastazione dell’immagine di Rimini e della riviera di questi giorni. È successo un fatto grave, gravissimo, quei delinquenti devono essere presi e saranno presi, bisogna fare di tutto affinché non succeda più. E bisogna stare vicino ai ragazzi, tutti e tre, che hanno subito violenza e alle loro famiglie. Ma se passa l’idea che Rimini è un luogo pericoloso, per i giovani, per le famiglie, per chi cerca qualche giorno di vacanza e di serenità, succederà ancora. Perché la rappresentazione del peggio attrae i peggiori“.
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