La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha attaccato su Facebook la Presidente della Camera Laura Boldrini in merito agli stupri e violenze successe a Rimini nei giorni scorsi: scoppia la polemica sui social.
Giorgia Meloni, appresa la notizia degli stupri e delle violenze successe nei giorni scorsi a Rimini, ha tirato in ballo, sulla sua pagina Facebook, la Presidente della Camere Laura Bolrini, che nelle settimane precedenti si era schierata contro le violenze sulla rete, specialmente quelle perpetrate nei confronti delle donne. Il terreno su cui la leader di Fratelli d’Italia ha chiamato a controbattere la Boldrini riguarda la violenza sessuale di Rimini ai danni di una ragazza polacca e di una giovane trans, scrivendo su sul noto social: “Lo chiedo da donna, da madre e da cittadina: veramente Laura Boldrini, la donna che ricopre il più alto incarico della Repubblica italiana, non ha nulla da dire sui gravissimi stupri di Rimini commessi da un branco di vermi magrebini? Veramente in nome della difesa ideologica dell’immigrazione di massa è disposta ad accettare la violenza sessuale come un “male necessario” del multiculturalismo?”
La risposta di Laura Boldrini non tarda ad arrivare in un’intervista a la Repubblica.it dichiara: “Stiamo toccando il fondo“, affermando che esprimersi sul caso degli stupri collegandoli al fenomeno migratorio sia una degenerazione del dibattito politico. In merito al “male necessario da accettare per il multiculturalismo” la Boldrini risponde: “Polemiche deprecabili, di chi non ha argomenti e mira solo ad avvelenare il clima”. Intervenendo in seguito anche su chi l’accusa di non essersi esposta: “Ogni giorno purtroppo abbiamo notizie di violenze, non faccio dichiarazioni di condanna su ogni singolo episodio”. Laura Boldrini ha aggiunto: “Stanno toccando il fondo. Cercano la visibilità con questi argomenti, evocando lo stupro nei confronti delle avversarie politiche. Non credo che queste modalità siano tollerate in altri Paesi democratici. Sciaguratamente le ho viste praticate solo in teatri di guerra, con conseguenze devastanti”.
La questione non ha soltanto interessato le due donne, sono intervenuti anche Arturo Scotto e Matteo Salvini. Il politico del Movimento Democratico e Progressista è intervenuto in difesa della Presidente della Camera: “Vedo che anche la Meloni si unisce allo sport nazionale del momento: dare addosso sempre e comunque alla Boldrini – continuando – Adesso la Presidente della Camera coprirebbe persino lo stupro di Rimini in nome del multiculturalismo. Sono schifato da questa strumentalizzazione vergognosa di una vicenda drammatica. La leader di Fratelli d’Italia farebbe bene a chiedere scusa alle donne, alle mamme e a tutti i cittadini“. Il leader della Lega Nord, visto il terreno dello scontro, con un tweet ha versato altra benzina sul fuoco già acceso dalla Meloni: “La Polizia indaga su 20 sospetti. Sono tutti immigrati. Strano, vero? P.S. Attendiamo la condanna della Boldrini…”. Successivamente Salvini è tornato sull’argomento pubblicando: “Boldrini: ‘Migranti ci offrono uno stile di vita che presto sarà molto diffuso per tutti noi’. Buona notte a tutti voi, non alla complice“. Un tema caldo, fatto di botta e risposta, di provocazioni, in un clima tutt’altro che sereno.
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