Dopo il secondo esame da parte del Consiglio dei ministri è ufficialmente stato dato il via libera al Reddito d’inclusione, uno strumento di contrasto alla povertà che andrà a sostituire altre misure garantiste per coloro che hanno un reddito basso o inesistente. Il ReI partirà dal primo gennaio, ma vediamo in cosa consiste.
“Via libera definitivo al Reddito di Inclusione. Un aiuto a famiglie più deboli, un impegno di Governo Parlamento e Alleanza contro la povertà”, queste le parole scritte dal soddisfatto premier Paolo Gentiloni su Twitter. Il via libero definitivo è arrivato solo dopo il secondo esame in Consiglio dei ministri. Decolla quindi ufficialmente, partendo dal prossimo primo gennaio, il Reddito d’inclusione (ReI). Tale strumento servirà per contrastare la povertà e per aiutare le famiglie che, purtroppo, hanno qualche problema ad arrivare a fine mese.
Il nuovo strumento andrà a sostituire altre misure già presenti nel nostro paese: diremo addio al Sostegno all’inclusione attiva (Sia), all’Asdi, all’Assegno di disoccupazione. Il ReI consisterà in un assegno mensile con un importo variabile dai 190 fino ai 485 euro, in caso di famiglie molto numerose, per una durata massima di 18 mesi. A beneficiare di tale misura saranno tutte le famiglie con un Isee non superiore ai 6 mila euro, un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa, non superiore ai 20 mila euro e un patrimonio mobiliare massimo tra i 6 mila e i 10 mila euro, a seconda del numero dei componenti del nucleo. Nella fase iniziale di tale strumento verrà data priorità alle famiglie con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza, disoccupati e over 55.
Il ministro del Lavoro Giuliano Polletti aveva spiegato, a giugno, che lo strumento dovrebbe coinvolgere circa 660 mila famiglie, di cui 560 con figli minori. Per il Reddito d’inclusione il governo ha messo a disposizione 1,7 miliardi di euro, destinati a crescere ad almeno 2 miliardi l’anno. Lo strumento di accesso al beneficio sarà la carta ReI, dove fisicamente sarà caricato l’importo. Con tale carta sarà possibile acquistare una serie di beni o addirittura prelevare, proprio come un bancomat, ma fino alla metà dell’importo erogato mensilmente. I beneficiari dovranno inoltre partecipare a un progetto di reinserimento sociale nel mondo del lavoro. Non è oro tutto ciò che luccica. Il provvedimento fissa dei paletti per l’accesso alla misura: i proprietari di imbarcazioni, o auto e moto immatricolati nei 24 mesi precedenti non potrà beneficiarne.
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