Uno sciopero generale è stato proclamato in 79 Università italiane da docenti e ricercatori per protestare contro gli stipendi bloccati da cinque anni: a rischio il primo appello post-vacanze.
Le Università stanno per riaprire i battenti e migliaia di studenti si preparano alla sessione autunnale. Tuttavia per gli esami quest’anno c’è ancora tempo: è stato proclamato uno sciopero generale in tutta Italia e sono 5444 tra docenti e ricercatori a mettere a rischio il regolare svolgimento dell’attività didattica, in particolare delle prove d’esame. Dopo cinque anni di blocco sugli scatti salariali, hanno deciso di prendere in mano la situazione e di far saltare il primo appello.
Il malcontento generale si è diffuso tra docenti e non, poichè è ancora in vigore un blocco degli stipendi emanato dal governo Berlusconi negli anni 2011-2014: l’intenzione era quella di bloccare gli scatti di 3 milioni e mezzo di persone, facendo risparmiare alla spesa pubblica ben 3 miliardi di euro all’anno. Mentre per le altre categorie statali lo stipendio maturava gli scatti salariali, per i professori universitari tutto è fermo da 5 anni.
Per ricevere gli scatti maturati e l’adeguamento dello stupendio, i docendi hanno organizzato una protesta nata sul web grazie a Il Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria (un’unione spontanea e promotrice dello sciopero), che prevede lo slittamento della sessione autunnale che va dal 28 agosto al 31 settembre. Non si tratta di uno sciopero selvaggio, poichè sono state stabilite alcune regole: la protesta può durare solo 24 ore, annullando in questo caso solo un appello d’esame, e non riguarda né le sessioni di laurea né i test d’ammissione a Medicina. I consensi sono arrivati da tutta Italia: il record appartiene a Milano con 382 docenti in sciopero, seguono Pisa con 264, Bologna con 213 astenuti e Bari con 162. Gli atenei si stanno organizzando per recare il minor danno possibile agli studenti e non avere quindi ripercussioni, soprattutto per chi è prossimo alla laurea. A questo proposito le Università hanno emanato dei comunicati ufficiali che stabiliscono che i docenti devono comunque garantire almeno un appello straordinario dopo 14 giorni dalla data effettiva dello sciopero.
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