Dopo che il consigliere regionale campano Francesco Borrelli aveva reso noto il rapporto di denuncia dei fatti del responsabile del Pronto Soccorso, Alfredo Pietroluongo, ora si muove la procura di Napoli. Il direttore dell’Asl annuncia: “Non guarderemo in faccia a nessuno”. E il padre di Antonio Scafuri, disperato, urla la sua rabbia: “L’avete ammazzato…pretendiamo la verità”.
La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo per la morte del 23enne Antonio Scafuri, avvenuta dopo che il giovane, ricoverato in codice rosso all’ospedale Loreto Mare, ha atteso alcune ore – che secondo la denuncia del responsabile del Pronto Soccorso, Alfredo Pietroluongo, gli sono state fatali – prima di essere sottoposto a un esame diagnostico.
Dopo gli atti urgenti svolti dal pm Fabio De Cristofaro, il fascicolo è stato assegnato al pm Michele Caroppoli. Gli inquirenti eseguiranno una serie di accertamenti preliminari, tra cui l’acquisizione della cartella clinica e l’audizione di alcuni testimoni, prima di procedere alla nomina di un consulente medico legale per l’autopsia. L’esame medico sarà svolto in settimana. Con l’affidamento dell’incarico al consulente saranno contestualmente emessi gli avvisi di garanzia nei confronti degli indagati.
”Mio figlio è stato ammazzato – è il grido di dolore del padre di Antonio Scafuri -. Mentre lui moriva, al Pronto Soccorso litigavano per decidere chi dovesse salire sull’ambulanza che doveva portare Antonio a fare una angiotac. Vogliamo la verità: chi ha ucciso un ragazzo di 23 anni deve pagare”. ”Ci fu consentito di vedere nostro figlio dopo le 15 quando già era deceduto – spiega ancora Raffaele Scafuri -. Era freddo, segno che era morto da tempo. Pretendiamo la verità”.
La tragedia si è verificata la notte fra il 16 e il 17 agosto, ed è stata resa nota dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli. Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha disposto l’invio della task force, mentre il direttore generale della Asl Napoli 1, Mario Forlenza annuncia: “Presenterò personalmente denuncia alla Procura. Ho avviato un’indagine interna tramite il servizio ispettivo aziendale per accertare eventuali omissioni o mancanze organizzative, ciò anche ai fini di responsabilità disciplinari. Massimo rigore. Non guarderemo in faccia a nessuno“.
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