Una sorta di tac, meno invasiva dell’autopsia, e un esame esterno del suo corpo senza vita sono stati compiuti dai magistrati e dai medici legali italiani, che affrontano adesso un’indagine parallela a quella spagnola sull’omicidio di Niccolò Ciatti a Lloret de Mar.
La procura di Roma indaga parallelamente a quella spagnola sull’omicidio di Niccolò Ciatti, il giovane fiorentino di 22 anni pestato a sangue in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, la notte del 12 agosto. Nella notte fra venerdì 18 e sabato 19 agosto alla clinica Gemelli di Roma il pm Tiziana Cugini ha assistito ai primi atti dell’indagine: la salma di Niccolò Ciatti è stata esaminata con la tecnica detta del ‘body scanner‘, una specie di tac che non è invasiva come l’autopsia, e sottoposta a un esame esterno da parte dei medici legali. Già questi risultati andranno a far parte del fascicolo dell’inchiesta della procura Roma.
Sabato 19 agosto, invece, una folla straripante ha partecipato ai funerali di Niccolò a Casellina di Scandicci Firenze), nella chiesa parrocchiale. Almeno duemila i presenti, moltissimi i giovani, radunati anche e soprattutto nel piazzale esterno la chiesa che non poteva contenerli tutti.
Tra questi gli amici più stretti hanno indossato una maglia bianca e un foulard al braccio sinistro così come aveva chiesto loro di fare la fidanzata Ilaria, a ricordo di una abitudine di Niccolò. In chiesa anche i sindaci di Firenze e Scandicci, Dario Nardella e Sandro Fallani, ed il sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri. “Sembra che su Niccolò abbia trionfato l’odio omicida. Ma non possiamo rimanere schiacciati da questa apparente inutilità di tutto. C’è un giudizio per chi ha fatto questo, non degli uomini ma di Dio” ha detto nell’omelia funebre il parroco di Casellina di Scandicci don Giovanni Paccosi.
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