Nella serata di oggi 16 agosto Scandicci, la città alle porte di Firenze, si raccoglierà intorno alla famiglia di Niccolò Ciatti con una veglia per ricordare il giovane di 22 anni pestato a morte in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, dove era in ferie, nella notte fra venerdì 11 e sabato 12 agosto.
AGGIORNAMENTO ORE 16:27 – “Ho fatto una cosa orribile“, avrebbe detto al magistrato spagnolo che lo ha interrogato Rasul Bisultanov, 24 anni, il ceceno accusato di omicidio per la morte di Niccolò Ciatti. Il giudice ha convalidato il fermo del giovane che avrebbe fornito una confessione piena, inchiodato dalle telecamere di sicurezza della discoteca St. Trop’. I suoi due amici avrebbero inoltre raccontato che era sotto l’effetto di alcol e droga. La procura di Madrid chiederà il processo per omicidio. Il Comune di Scandicci si dichiarerà parte civile. Il locale dove è avvenuto il pestaggio rischia la chiusura.
Intanto le indagini proseguono: ad averlo aggredito e picchiato, riporta Rai News, è stato Rasul Bisultanov, un 24enne ceceno professionista della lotta libera. Forse con addestramento paramilitare, Bisultanov risulta nato nel 1993 in Cecenia, da tempo a Strasburgo dove avrebbe chiesto asilo politico proprio per sfuggire al situazione nel suo Paese devastato dalle guerre con la Russia.
IL SUO ALLENATORE: “NON È MAI STATO VIOLENTO…”
Il suo allenatore nella città francese ha riferito che il suo training era iniziato sei anni fa e lo descrive come “un giovane tranquillo che non ha mai causato problemi”. Eppure nel video delle telecamere di sicurezza si vede Bisultanov colpire Ciatti con un calcio in faccia. Furia, violenza ma anche precisione derivata anche dalla sua attività sportiva per cui era tesserato e che praticava anche in tornei.
ALTRI DUE CECENI INDAGATI MA LIBERI
La polizia catalana (i Mossos de Esquadra) ha ipotizzato che lui – come i complici – avessero ricevuto un addestramento paramilitare. Insieme a Bisultanov, in un primo momento, erano stati fermati altri due giovani ceceni. Per loro il tribunale della Catalunya ha deciso per il rilascio: ora sono entrambi a Strasburgo, dove vivono, con l’obbligo di non lasciare l’area Schengen (risultano infatti ancora indagati).
“VOGLIAMO GIUSTIZIA”
Un delitto insensato per cui deve essere fatta giustizia. Lo chiede a nome della famiglia e della comunità di Scandicci Sandro Fallani, il sindaco. I medici spagnoli hanno terminato l’autopsia e a breve dovrebbe arrivare il nulla osta per poter fare rientrare in Italia il corpo del giovane. Chiuso intanto per accertamenti il locale Saint Trop, la discoteca in cui è morto Niccolò a Lloret de Mar: gli inquirenti voglio verificare se il locale rispettasse o meno i requisiti di sicurezza.
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