Sono in libertà, e potranno tornare in Francia dove vivono come richiedenti asilo, due dei tre giovani ventenni ceceni di nazionalità russa accusati dalla polizia spagnola di aver ucciso Niccolò Ciatti pestandolo fino a farlo morire.
Il ragazzo, fiorentino di 22 anni, è morto assassinato in una discoteca di Lloret del Mar, in Costa Brava, nella notte fra venerdì 11 e sabato 12 agosto. Ma sono stati già scarcerati due dei tre ceceni accusati anche grazie a un video di averlo ucciso picchiandolo con una brutalità inaudita in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna.
ARRESTO CONFERMATO PER UNO SOLO
Secondo quanto riferito dal quotidiano El Periodico – il giornale che ha pubblicato per primo il video altamente drammatico del pestaggio di Niccolò -, i tre sono comparsi davanti al giudice, che ha deciso di confermare la misura cautelare per uno solo dei tre, quello che ha sferrato il calcio mortale, come appare anche nelle drammatiche riprese registrate dalle telecamere di sorveglianza. Gli altri due potranno tornare a casa.
“SONO PARAMILITARI”
Fonti di polizia hanno riferito che la brutalità del pestaggio, continuato anche quando il giovane italiano era ormai privo di sensi e incapace di reagire, è compatibile con una formazione paramilitare. Il quotidiano spagnolo ha anche ascoltato il parere di Giovanni Giacalone, esperto di terrorismo dell’università Sacro Cuore di Milano, secondo il quale molti dei ceceni che chiedono asilo politico in Europa vogliono scappare dal loro governo dopo aver fatto parte delle milizie dell’Emirato caucasico, che sono state duramente combattute dal governo ceceno. Sul suo profilo Facebook, uno dei tre, R.B. 24 anni, ha pubblicato alcuni combattimenti liberi a cui ha partecipato a Strasburgo. Dei tre sono note le iniziali: oltre a R.B., ci sono K.K., 20 anni, e M.M., 26 anni.
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