Dopo la confessione di Ciro Guarente, il 30enne che per gelosia d’amore ha massacrato l’attivista gay Vincenzo Ruggiero, noto in Campania, il drammatico ritrovamento di un cadavere attribuito al povero ragazzo: era stato fatto a pezzi e cosparso di acido, nascosto sotto un pavimento di un garage-autolavaggio a Napoli.
È stato fatto a pezzi e cosparso di acido il corpo di Vincenzo Ruggiero, l’attivista gay ucciso lo scorso 7 luglio nel Casertano, a cui al momento è attribuito il cadavere ritrovato domenica 30 luglio dai carabinieri di Aversa. Il corpo senza vita era in una sorta di garage adibito ad autolavaggio nel quartiere Ponticelli di Napoli.
Reo confesso dell’assassinio, per gelosia, è Ciro Guarente, fermato sabato scorso 29 luglio con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Ruggiero è stato ucciso e poi sezionato, come riferiscono organi di stampa: sarebbe stata cioè separata la testa e gli arti per essere poi seppellito più facilmente.
Particolari cruenti che aggravano la posizione dell’assassino il quale aveva anche detto agli inquirenti che il cadavere era stato gettato in mare. Sul luogo del ritrovamento sono giunti anche i parenti di Ruggiero che però non sarebbero stati fatti avvicinare al cadavere, trovato sotto un pavimento del locale in un punto leggermente rialzato, di recente fattura.
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