I genitori di Yara Gambirasio sono stufi di chi oltraggia la memoria della loro bambina insultandola o pubblicando foto macabre della tredicenne. Il legale della famiglia, Enrico Pelillo, fa sapere che intendono denunciare chi commette tale atti.
Dopo la sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Brescia, che ha confermato l’ergastolo per Massimo Giuseppe Bossetti, le persone convinte dell’innocenza del muratore di Mapello si sono scagliate contro la povera Yara Gambirasio, la tredicenne trovata priva di vita nel 2010 e della cui morte è stato accusato il carpentiere. I giorni a seguire dalla sentenza sono state pubblicate online, da chi sostiene l’innocenza del muratore, foto del cadavere di Yara, con annessi insulti alla bambina, alla sua famiglia e ai giudici. La famiglia della tredicenne è rimasta di sasso e, come riportato dal settimanale Giallo, il legale Enrico Pelillo fa sapere che: “Questa volta è stato passato il limite! Denunceremo alla Procura della Repubblica chi ha pubblicato su Internet le foto del cadavere di Yara”.
“Il lettore avrà sicuramente già compreso il grande dolore che io per primo ho provato alla vista del cadavere della povera Yara… Lo stesso lettore vorrà perdonarmi se lo obbligherò a provare lo stesso dolore, e sicuramente avrà compreso i motivi che mi hanno obbligato a percorrere questa strada…”. Queste le parole scritte da un uomo convinto dell’innocenza di Massimo Bossetti, riportate dal settimanale di Andrea Biavardi, che precedono la pubblicazione di alcune immagini scioccanti della piccola Yara Gambirasio ridotta a uno scheletro nel campo di Chignolo d’Isola. Foto che oltraggiano e offendono la memoria della vittima e della sua famiglia. I Gambirasio sono una famiglia riservata e silenziosa, che in questi anni non ha mai speso parole offensive verso l’unico indagato per l’omicidio della loro piccola. L’avvocato Enrico Pelillo, legale della famiglia della tredicenne, ha avvertito i familiari, che da sempre hanno preferito non vedere la loro figlia in quelle condizioni, soprattutto per il bene dei fratelli più piccoli di Yara: “I tre ragazzi potrebbero vedere le foto inavvertitamente navigando su Internet”.
Questa volta, fa sapere il legale della famiglia Gambirsio al noto settimanale Giallo, andrà fino in fondo: “È stata una cattiveria gratuita nei confronti di chi amava Yara. Adesso la polizia postale farà il suo lavoro e vedremo che cosa accadrà”. “Maura e Fulvio – dice l’avvocato Pelillo – sono sempre stati due genitori che silenziosamente hanno pianto per una tragedia immensa, senza invocare giustizia sommaria, ma solo pensando ai loro figli”, e continua dichiarando: “Il loro atteggiamento durante il processo lo avete visto: sono venuti in aula soltanto durante un’udienza di primo grado per deporre come testimoni. Per loro non era necessario presenziare ancora: tutte le altre udienze le hanno seguite da casa, sentenze comprese. Su Bossetti non hanno mai detto assolutamente nulla, non sono persone che esternano i loro sentimenti e sono molto credenti. Di certo hanno accettato il verdetto. Sono persone che hanno sempre vissuto nel rispetto delle regole”. Un comportamento esemplare quello della famiglia Gambirasio ed è proprio per questo che stupiscono ancor più gli insulti alla loro bambina, uccisa crudelmente.
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