Google è il sito più cliccato di tutti i tempi e i fondatori Larry Page e Sergey Brin sono tra i 15 uomini più ricchi al mondo secondo Forbes. Vent’anni dopo la sua nascita, è uno dei siti più conosciuti al mondo, ma forse non tutti sanno che…
Google nasce dall’idea di due studenti universitari nelle aule di Stanford: nel 1997 Larry Page e Sergey Brin lavoravano ad un algoritmo per classificare i siti (chiamato PageRank) e solo l’anno dopo sono riusciti a depositare il dominio Google e a fondare la società. Page e Brin tentano di vendere PageRank sia a Excite che a Yahoo: il primo rifiuta di pagare 1 milione di euro, mentre al secondo ne vengono invece chiesti 2. Oggi la società vale 680 miliardi di dollari e ciò fa entrare di diritto i fondatori nella lista degli uomini più ricchi al mondo: Page è al dodicesimo posto con un patrimonio stimato di 40,7 miliardi di dollari mentre Brin è subito dietro, tredicesimo, con 39,8 miliardi di dollari.
Il nome Google non è quello originale: all’inizio doveva chiamarsi Backrub ma poi i fondatori hanno cambiato idea ispirandosi a “googol“, il termine con il quale si indica il numero intero rappresentato da un “1” seguito da 100 zeri. Oggi il nome Google è talmente diffuso da diventare un verbo: to google (cercare in rete) è entrato di diritto nel dizionario inglese e anche Italia il termine sta avendo molto seguito con l’aggiunta della desinanza verbare (googlare). Nonostante ciò Google dal 2015 ha cambiato nome in Alphabet, diventando una holding che controlla altre società; tra le diverse società si trova anche Youtube, la famosa piattaforma di video è stata acquistata nel 2006 e oggi è il secondo sito più visitato al mondo, con al vertice una delle prime donne entrate in Google Susan Wojcicki.
L’acquisizione di Youtube è costata a Page e Brin 1,65 miliardi di dollari, ma non è stata di certo la più costosa: in ordine dal meno caro si trova Waze (le mappe social comprate nel 2013 per 966 milioni di dollari), Youtube (al quarto posto),segue DoubleClick (una società che produce servizi per la pubblicità online costata 3,1 miliardi), NestLabs (per coprire il segmento dell’Internet of Things Google paga 3,2 miliardi nel 2014), in testa Motorola (l’operazione più costosa e poi rivelatasi un flop è stata pagata 12,5 miliardi). Le varie acquisizioni hanno permesso di differenziare il prodotto sempre di più: da semplice motore di ricerca si è passati a veri siti che permettono di consultare mappe (Google Maps), fare traduzioni (Google Translate), conservare e condividere documenti (Google Drive).
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