Il piccolo Charlie è morto. “Il nostro splendido bambino se n’è andato”: questo il lapidario annuncio dato dai genitori di Charlie Gard, il bambino britannico malato terminale che ha sollevato un dibattito mondiale.
La morte del piccolo Charlie, di soli 11 mesi – avrebbe compiuto un anno esatto il prossimo 4 agosto -era di fatto stata annunciata dopo che ieri 27 luglio l’Alta Corte di Londra aveva ordinato che fosse trasferito dall’ospedale a un hospice, dove non avrebbe più avuto il respiratore a tenerlo in vita.
La decisione è stata presa perché i genitori del piccolo, Connie Yates e Chris Gard, che chiedevano che morisse a casa, non sono riusciti a raggiungere un accordo con il Great Ormond Street Hospital, che chiedeva di continuare ad assisterlo negli ultimi giorni con i macchinari appropriati nelle sue strutture.
“Il nostro splendido bambino se n’è andato. Siamo veramente orgogliosi di Charlie”, ha detto la madre Connie, chiudendo una battaglia legale durata mesi che ha diviso l’opinione pubblica e coinvolto anche Papa Francesco e Donald Trump.
“L’ospedale di Great Ormond Street ci ha negato l’ultimo desiderio“, quello di decidere dove far morire il figlio, avevano dichiarato i genitori. Il bambino era affetto da una rarissima patologia, la sindrome da deplezione del Dna mitocondriale: solo 16 casi al mondo. La vicenda di Charlie ha diviso aspramente i genitori del bambino e i medici, suscitando numerose reazioni internazionali. A tenere vivo il bambino è stato un sistema di ventilazione. Era scaduto alle 12 di oggi 28 luglio il tempo concesso dal giudice ai genitori di Charlie per la scelta di una clinica per malati terminali dove assistere il piccolo nelle ultime ore di vita.
Charlie Gard, i genitori si arrendono: “È troppo tardi per curarlo. Lo lasciamo andare con gli angeli”
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