L’ex agente della scorta di Giovanni Falcone, Salvatore Verdura, è stato dichiarato morto per infarto mentre era alla guida di un’auto non di sua proprietà. Sul corpo del poliziotto sono state rinvenute alcune ferite che non combaciano con la versione ufficiale della procura di Crotone, che fanno pensare ad un omicidio. La famiglia non si arrende e lotta per scoprire la verità.
Sembrava essere una morte naturale quella di Salvatore Verdura, trovato privo di vita in un’auto non di sua proprietà a Isola Capo Rizzuto il 13 gennaio del 2011. L’uomo, deceduto all’età di 52 anni, era originario di Scordia, in provincia di Catania, e durante la sua carriera in Polizia, l’agente Verdura, è stato un elemento della scorta del magistrato Giovanni Falcone. Una morte di cui la famiglia non si da pace in quanto crede fortemente che l’uomo sia stato ucciso: troppe le incongruenze, come le ferite presenti sul corpo dell’agente. Secondo la versione ufficiale della procura di Crotone, Salvatore Verdura è morto a seguito di un infarto del miocardio. Il suo corpo è stato trovato all’interno di una Citroen Saxo verde lungo la strada statale 106 Jonica.
Una dura lotta quella della famiglia di Salvatore Verdura che da anni chiede di sapere la verità sulla morte dell’agente, forse archiviata in passato troppo in frettolosamente. Ferite mai approfondite, alle quali nessuno ha mai dato una risposta: come quella notata all’altezza dell’orecchio destro dal medico del 118 e di cui il medico legale, nel referto, non ne fa cenno. Come mai nella relazione clinica non si è scritto di tale lesione? Tutte queste incongruenze rendono la morte dell’agente sempre più misteriosa. La ferita alla testa è stata accertata anche dal medico di parte, incaricato dalla famiglia Verdura, che ha dichiarato non essere compatibile con la dinamica della morte. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, l’agente si sarebbe accasciato sul volante a causa dell’infarto e la macchina si sarebbe progressivamente arrestata finendo in una stradina di campagna. Sulla Saxo nella quale Salvatore Verdura è stato trovato però non sono state rivenute ammaccature e ciò sembra strano in quanto l’auto, stando alla ricostruzione di chi ha svolto le indagini, ha proseguito la corsa senza alcun controllo.
Una morte avvolta nel mistero quella dell’ex agente della scorta di Giovanni Falcone. La moglie di Salvatore Verdura, Assunta Lo Faro, tempo fa aveva raccontato l’ultima telefonata avvenuta tra il marito e il figlio, prima del decesso del poliziotto: “Appena all’inizio della conversazione, mio figlio sentiva improvvisamente voci concitate ed urla; mio marito interrompeva bruscamente la telefonata, promettendo di richiamare subito dopo…ma non richiamava più”. Una promessa che Salvatore non ha potuto mantenere. Cosa è successo dopo la chiamata con il figlio? Chi è che stava urlando? Un’altra anomalia, dichiarata dall’avvocato della famiglia, Santi Terranova, sta nel fatto che alla famiglia fu comunicata la morte di Salvatore Verdura l’indomani dell’incidente, indicando come orario del decesso le ore 7 del mattino mentre, secondo un testimone, l’incidente è avvenuto dopo. Come è possibile? La procura di Crotone, nonostante questi misteri, in passato ha archiviato l’inchiesta. Oggi, però, il procuratore Gaetano Bono intende vederci chiaro ed ha quindi riaperto il caso facendo riesumare il corpo di Salvatore Verdura.
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