Alcune case evacuate, e un altissima nube nera e tossica visibile a chilometri di distanza. Aria impossibile da respirare. Così hanno passato la nottata fra lunedì 24 e martedì 25 luglio i cittadini milanesi della zona di Bruzzano, alla Comasina, periferia popolare dove accanto a scuole, asili e abitazioni esiste un contestatissimo centro di stoccaggio rifiuti di plastica: la Econova. Che ha preso fuoco. E non è la prima volta che accade.
Una spessa nube nera ha inghiottito Milano tra le vie Senigallia e Oroboni in zona Bruzzano, nella serata di lunedì 24 luglio. Il tutto a causa di un grosso incendio divampato alle 20 alla Econova, un centro stoccaggio rifiuti. Sul posto dieci mezzi dei vigili del fuoco e un’ambulanza inviata in via precauzionale visto che per fortuna nessuno è rimasto ferito né intossicato. Le cause restano da accertare. Ma le fiamme riaccendono una polemica: “Non è la prima volta che succede. Siamo almeno al secondo episodio“, sottolineano alcuni cittadini del quartiere precisando che la struttura è inserita in un contesto urbano, a pochi metri da palazzi residenziali privati, un complesso popolare, scuole e asili. La nube è stata avvistata anche a chilometri di distanza.
Su Facebook è intervenuto anche l’assessore alla Mobilità Marco Granelli: “Grave incendio alla Econova in via Senigallia a Bruzzano, e non è la prima volta. È un impianto di gestione rifiuti autorizzato da Regione Lombardia con il parere contrario del Comune di Milano, motivato dalla vicinanza delle abitazioni e delle scuole, ma purtroppo l’ultima parola è della Regione. Ho sentito subito i tecnici del settore ambiente del Comune saranno fatti accertamenti”.
“In più convocherò un incontro urgente con le autorità competenti per vederci chiaro – ha dichiarato ancora Granelli -, per capire come evitare episodi di questo tipo e soprattutto far rivalutare la possibilità che impianti del genere non siano autorizzati vicino alle abitazioni e alle scuole“. Rincara la dose Beatrice Uguccioni, vicepresidente del Consiglio comunale e già presidente dell’ex Consiglio di Zona 9: “Questo ennesimo incendio – afferma – è un’ulteriore dimostrazione di quanto sia stato folle, da parte di Regione Lombardia, aver concesso l’autorizzazione di operare, a questa azienda, nel pieno centro urbano”.
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