Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti lancia l’allarme shock a Roma, a meno di 24 ore dalla decisione di sospendere il prelievo dell’acqua del lago di Bracciano, per preservarne il bacino provato anche dalla lunga siccità. Zingaretti ha dichiarato ai microfoni di TgCom24: “Purtroppo è una tragedia: il livello del lago di Bracciano si è abbassato, con il rischio che si verifichi una catastrofe ambientale. A Roma sta finendo l’acqua, il problema c’è ed è grave”. Acea ha annunciato un piano di razionamento che scatterà a partire dal 28 luglio.
Acqua razionata con turnazione della fornitura a Roma dal 28 luglio. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, a meno di 24 ore dalla decisione di sospendere il prelievo dell’acqua del lago di Bracciano per preservarne il bacino provato anche dalla lunga siccità, ha dichiarato ai microfoni di ‘TgCom24’: “Purtroppo è una tragedia: il livello del lago di Bracciano si è abbassato, con il rischio che si verifichi una catastrofe ambientale. Abbiamo tempo sette giorni per trovare tutte le possibilità al fine di limitare al massimo il disagio per i cittadini, ma è sbagliato chiudere gli occhi. Basta andare con una fotocamera a Bracciano per capire che sta accadendo l’inimmaginabile. Far uscire l’acqua dai rubinetti è un diritto ma dobbiamo fare i conti con un problema enorme che è la siccità. Mi piacerebbe invitare qui Donald Trump per fargli capire cosa significa non rispettare gli accordi sul clima”.
Nicola Zingaretti ha poi aggiunto: “Il problema c’è ed è grave: sta finendo l’acqua a Roma”. Ad attendere i romani c’è l’acqua razionata in questa estate rovente. Il presidente della Regione Lazio ha spiegato che, dal lago di Bracciano, Acea “preleva solo l’8% di tutto il fabbisogno, e quindi immagino che si tratti di una quantità non importante dell’acqua”. E ricorda inoltre che lo stop ai prelievi dal lago scatta dal 28 luglio quando Roma “grazie alle vacanze, riduce comunque di molto il consumo. Mi auguro che si riducano al massimo i disagi”.
Il presidente di Acea, Paolo Saccani, intervistato da Sky Tg24, ha sottolineato che “da qui a sette giorni non ci sarà nessuna soluzione, se non quella di razionare l’acqua dei romani. Questo succederà dal 28 in poi per un milione e mezzo di cittadini. (…) Parliamo della capitale dell’Italia, non faremo certo del bene all’immagine internazionale del Paese”.
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